Come tutti, il soggetto con disabilità intellettiva relazionale (Dir) nel corso della vita va incontro a problematiche relative alla sua salute fisica, quali carie dentarie, problemi oculistici (miopia, cataratta, ecc.), fratture o lesioni muscolo-tendinee, ernie inguinali, ecc. Gli ospedali tradizionali sono attrezzati poco e male per accogliere queste persone, soprattutto se caratterizzate da disturbi del comportamento. I problemi sono sia di tipo strutturale che di personale, generalmente poco o nulla abituato a relazionarsi con tali pazienti.
Nel nostro piccolo proviamo a curare queste persone mediante servizi dedicati; certamente un fiore all’occhiello di Sacra Famiglia [fondazione no profit sociosanitaria che a Milano accoglie e assiste bambini, adulti e anziani fragili e con disabilità, n.d.r.] è l’ambulatorio odontoiatrico, ove nessuno è escluso e gli odontoiatri si prendono il tempo necessario per ogni persona, a volte con sedute di pochi minuti ripetute nel tempo. In casi estremi, grazie alla presenza di un’unità di chirurgia presso la nostra Casa di cura, un vero e proprio ospedale interno a Sacra Famiglia, si ricorre alla narcosi e si attuano le cure odontoiatriche in sala operatoria.
L’ambulatorio oculistico e la chirurgia oculistica presso la nostra Casa di cura sono un’altra eccellenza che garantisce l’accesso a cure altrimenti impossibile. Gli interventi di cataratta, effettuati spesso in narcosi, risolvono grossi problemi vista ai nostri ospiti. La possibilità di accedere a un’unità di chirurgia generale consente di organizzare interventi anche per soggetti difficili senza ricorrere a lunghi ricoveri, permettendo così un rientro rapido presso il proprio luogo di degenza, ma con la possibilità di accedere facilmente e rapidamente al medico-chirurgo. In generale presso la nostra Casa di cura operano professionisti capaci di relazionarsi con soggetti con disabilità. Questo consente l’accesso a cure altrimenti impossibili.
Partendo dalle raccomandazioni ministeriali, dalle linee guida nazionali e internazionali, la nostra Fondazione ha prodotto un protocollo di esami di routine dedicato alle persone con disabilità accolte. Quanto descritto non è riconosciuto dal sistema sanitario nazionale/regionale come qualcosa di specifico, e pertanto non viene valorizzato diversamente da un punto di vista economico, ma appartiene alla missione del nostro ente. È un tema per nulla banale, in quanto a fronte di una popolazione particolare, come i soggetti con disabilità intellettiva, non è prevista alcuna attenzione economica da parte del sistema sanitario. Un intervento in narcosi, spesso unica possibilità per le persone con disabilità, ha ovviamente costi diversi rispetto a uno in anestesia locale, ma il rimborso regionale è il medesimo.
Gianluca Giardini è direttore dei Servizi sanitari della Fondazione Sacra Famiglia
Visite di protocollo
Esami del sangue approfonditi, visite mediche, ecografie ed ecg: il protocollo stilato e adottato da Sacra Famiglia prevede una serie di accertamenti medici che aiutano a tenere sotto controllo la salute di quegli utenti che difficilmente sarebbero in grado di riferire chiaramente condizioni di disagio o dolore, soprattutto quando non vivono più con i familiari.
Gli accertamenti sono svolti in fase di ingresso e poi ripetuti con una periodicità dettata da linee guida consolidate per l’intera popolazione, in base all’età e al genere. Vi rientrano anche esami previsti nei piani di screening nazionali come il pap test o la mammografia, o il controllo dei valori di psa (indicatore di disturbi alla prostata).
Vista la particolarità dei pazienti, per ogni intervento o controllo strumentale o specialistico si tiene conto di obiettivi e fattibilità, senza però prescindere dalla loro necessità: ogni figura professionale che lavora alla Sacra Famiglia è tenuta a conoscere il protocollo, agendo di conseguenza.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.163