Io stavolta ho detto già prima che voglio scrivere due cose. E sono il ciclo e la macchinetta a scuola. Il ciclo non mi piace. Non lo sopporto. Io mi arrabbio e ci rimango male quando arriva. Io lo so che arriva. Ma poi mi arrabbio lo stesso. Io quando ho il ciclo non sto proprio bene. Mi fa male la pancia. Poi io non voglio gli assorbenti che mi danno fastidio però io so che devo avere gli assorbenti. A me tutto questo proprio non mi piace e non capisco perché io devo avere il ciclo e pure spesso. Ci deve essere per forza. Ma io domando: perché? È una domanda! Io ho il ciclo da tanti anni e la prima volta ero al mare a Castiglion della Pescaia. Me lo ricordo bene. Io lo so che anche se mi lamento nessuno può dire al ciclo di non venire però io mi voglio lamentare lo stesso perché io penso che non va bene e che non è giusto.
Poi voglio parlare della macchinetta che c’è a scuola. Io metto da parte sempre tanti spicci perché servono soprattutto le monete. Io ogni giorno offro alla mia professoressa Valentina, e qualche volta pure all’altra, una bottiglietta d’acqua. E un’altra bottiglietta d’acqua la prendo per me. Acqua naturale perché frizzante non mi piace proprio. Poi offro a Valentina anche una Fiesta oppure un Duplo che è meglio perché facciamo a metà. Anche i Fonzies o le patatine, qualche volta. Io mi diverto tanto a mettere le monete nella macchinetta e pigiare i tasti giusti per prendere l’acqua, la Fiesta, il Duplo, i Fonzies e le patatine. Poi prendo il resto perché mio papà dice sempre che faccio felici quelli che vanno alla macchinetta subito dopo di me. La macchinetta è molto divertente, soprattutto perché è a scuola. A me piace offrire qualcosa alla mia professoressa Valentina. Ma anche lei offre qualcosa a me. Secondo me questo è molto bello e divertente. Però quello che prendo alla macchinetta non è il mio pranzo a scuola, perché io mi porto da casa bei tramezzini con il prosciutto cotto e il formaggio che mi mangio in santa pace. Lo mangio in classe o nel corridoio, perché io esco spesso per telefonare.
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