Cari amici di Ombre e Luci, vi chiederete perché sono qui. Sono qui per spiegarvi da dove nasce l’idea del blog, che arriva dopo un periodo di isolamento forzato dovuto alla pandemia. Nasce perché cercavo un modo per aiutare i miei fratelli e sorelle più deboli. Dato che non posso andare in giro per gli ospedali a fare volontariato come tutti, ho cercato un altro modo, diciamo “alternativo” per concretizzare il bene e l’amore che vi voglio indistintamente. E quale modo migliore per dimostrare l’amore se non aprire questo blog e affrontare tutte le nostre problematiche che viviamo ogni giorno? D’altronde io ho vissuto un periodo di allontanamento, anche dalle persone normodotate, perché ho visto che le persone che prima mi erano vicine, si sono dimostrate diverse: più fredde nei nostri confronti, come se noi non avevamo bisogno di quel momento di amore o di quella carezza che spesso invece ci vuole. E quindi ne ho risentito molto di questa situazione.
Poi immaginate nel quartiere dove sto io, ne ho risentito di più perché io vivo in una zona che è già in sé per sé non mi dava tanto all’inizio, figuriamoci adesso dopo due anni di pandemia. E quindi nasce l’idea del blog perché io sono del parere che se ne parliamo insieme, tutto si può affrontare. Poi io sono un tipo che se posso aiutare nel mio piccolo lo faccio molto volentieri. Perché già di mio sono “gli occhi” di mia sorella perché purtroppo devo essere i suoi occhi (e lo rifarei anche 100 o 3000 volte) ma sono anche la voce vostra, perché ho deciso di prestare la mia voce alle persone che non possono parlare, quindi come a mia sorella presto gli occhi per vedere a chi ne ha bisogno presto la mia voce.
E quindi io mi porto un po’ per esperienza un po’ nel vissuto di questi due anni questo timbro di persona con disabilità che non può fare quello che vorrebbero fare tutti. Non so poi se voi conoscete la canzone di Renato Zero che dice Nei giardini che nessuno sa, perché secondo me la gente non ha gli strumenti giusti per sapere gestire “noi”. Non lo so, vedete voi però io sono convinta, ne sono certa pure di questa cosa, che le persone devono imparare a non vedere noi prima fuori e poi dentro. Oppure addirittura fermarsi a vedere soltanto fuori e basta. Sono convinta che le persone prima di giudicare devono vedere prima dentro e poi forse vedono il problema. Perché il nostro problema sì, è vero, c’è, però è anche vero che ci stanno persone che hanno dei problemi e non si vedono. Sono convinta che se una persona non si ferma a guardare il nostro problema esterno vede anche l’amore che noi possiamo dare. Quindi il blog ha questo scopo: informare le persone di quello che noi sappiamo fare, che vorremmo fare ma che però ancora oggi nel 2023 loro si fermano a guardare prima fuori e poi dentro.
0 commenti