In un paese della provincia scozzese, Addie, una bambina di 11 anni con la passione per i libri sugli squali scopre, durante una lezione a scuola, l’antica vicenda delle tante donne indicate come streghe, per qualche loro stranezza o per la tendenza ad isolarsi dagli altri, e per questo torturate e condannate a morte. Combatte allora per ottenere una simbolica riparazione a quell’ingiustizia seppur lontana perché sente che la sua condizione autistica, anche se relativamente lieve, la mette in condizioni di un simile rifiuto anche nel presente. È infatti qualcosa che deve camuffare e nascondere e che le impone sforzi di adattamento non sempre compresi pienamente dagli altri, neppure da Nina, sua sorella neurotipica. Come gli altri romanzi della collana I geodi – dal nome che, come si legge sul loro sito, richiama quei “sassi, inutili e tondeggianti, che al loro interno nascondono tesori di cristallo colorato, se si sa come aprirli” – questa storia offre “uno sguardo diverso sul mondo che ci circonda: uno sguardo curioso, aperto, interessato, mai spaventato”.
La collana è stata ideata dalla casa editrice Uovonero, sempre attenta alla necessità di facilitare la lettura attraverso accorgimenti grafici come il tipo di carattere, la distribuzione del testo nella pagina, la qualità della carta che evita i riflessi e non consente di vedere in trasparenza le parole scritte sul retro delle pagine. Il romanzo è stato un successo in Inghilterra: la giovane scrittrice scozzese esordiente Elle Mc Nicoll, avida lettrice di storie e stanca di non trovarne a sufficienza con protagonisti nella sua stessa condizione neurodivergente, ha cominciato a scriverne lei stessa riuscendo a proporre una storia molto convincente. Osservandola in qualche video da lei prodotto sulla scrittura creativa, non è facile definirla autistica, proprio come capita ai personaggi di Addie e dell’altra sua sorella maggiore Keedie, che vivono tratti della sindrome nel suo estremo ad alto funzionamento. Grazie a questa vicinanza dei vissuti dell’autrice con i personaggi immaginati, entriamo nella loro mente con vivido e semplice effetto scoprendo le difficoltà cui una persona autistica deve far fronte, legate soprattutto alla percezione sensoriale, all’organizzazione delle informazioni e all’impatto nella vita di relazione. Fondamentale quella che la protagonista ha con le due sorelle così diverse. Da un lato Keedie che offre ad Addie – amante delle parole, dei loro significati e delle loro chiare regole più che dei messaggi non verbali espressi da volti poco sinceri- una sponda determinante. Autistica come lei, la aiuta a divenire maggiormente consapevole delle sue difficoltà poiché entrambe utilizzano gran parte delle loro energie per adattarsi ad un mondo fatto a misura di persone normali: confrontarsi in questo sarà di reciproco vantaggio per accogliersi nei propri limiti.
Nina, il personaggio con un arco evolutivo maggiore degli altri, raccoglie temi importanti rispetto al vissuto di fratello/sorella di una persona autistica: è soprattutto attraverso di lei che impariamo molto anche sui nostri “normali” atteggiamenti. Insieme, si ritroveranno orgogliosamente accanto ad Addie che si batte contro la maggioranza, con coraggio ed autistica determinazione, per il memoriale delle donne condannate come streghe. Proteggendo nel loro ricordo quella scintilla che è in lei e in quanti che, come lei, non sono compresi e accettati nel loro essere autistici (l’autismo, sottolinea Addie, non è una cosa che si ha ma che si è) sfociando poi in comportamenti di allontanamento, timore e bullismo. Comportamenti che, grazie a storie come queste, speriamo davvero divengano sempre meno frequenti.
Una specie di scintilla
Autore: Elle McNicoll
Traduzione: Sante Bandirali
Editore: Uovonero
Pubblicato: Pagine: 192
Prezzo: 15€
ISBN: 9791280104069
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 154, 2021
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