Si chiama Pablo, ha 5 anni, ama disegnare ed è il protagonista di una nuova serie animata inglese. È intelligente e molto sensibile, spesso smarrito di fronte a persone che non conosce, spaventato dalle feste affollate, turbato quando perde un oggetto.
Davanti a questi problemi, Pablo risponde con la sua grande immaginazione: prende i pastelli e inizia a disegnare i suoi amici Dino, Frullo, Raffa, Tango (e tanti altri), degli animaletti che puntualmente lo aiutano a vedere questi ostacoli in un modo tutto nuovo, ribaltando la prospettiva inizialmente spaventosa.
La serie, iniziata nel 2017 e arrivata a oltre cento episodi, è stata creata dalla regista e produttrice inglese Gráinne McGuinness, che ha radunato esclusivamente persone nello spettro autistico (compresa lei stessa) per i ruoli di sceneggiatura e doppiaggio. Una scelta che non solo restituisce coerenza nella rappresentatività delle persone con disabilità ma rafforza anche la credibilità della serie stessa.
Gli episodi durano appena 10 minuti e sono tutti introdotti da una ripresa reale dove Pablo affronta un fatto problematico, per poi passare al mondo animato, reso con toni pastello e con un tratto incerto e infantile. La serie ha il grande pregio di toccare il tema dell’autismo partendo dalla sensibilità e dal punto di vista di un bambino, offrendo così l’occasione – fin troppo rara, nei prodotti per bambini – di far conoscere l’argomento ai più piccoli. Pablo è da poco disponibile anche in Italia, tutti i giorni su Rai Yoyo e on demand su Rai Play.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 154, 2021
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