Non si arrendono e continuano ad allenarsi i fratelli Dario e Franco Leo, di cui oggi si racconta la storia pure attraverso le immagini. Il prossimo 7 novembre avrebbero dovuto percorrere in maniera assai particolare – è Dario a spingere la carrozzella su cui Franco risulta prontissimo a gareggiare – gli oltre 42 chilometri della maratona di New York; ma non avevano proprio messo in conto il perdurare delle restrizioni governative riguardanti tutti i cittadini dell’area Schengen e, quindi, l’impossibilità di varcare i confini alla volta della Grande Mela.
«Come molti di voi sanno, è giunta la notizia ufficiale che le frontiere Usa riapriranno solo l’8 novembre, il giorno dopo all’avvio della cinquantesima edizione della gara. Pur di non mollare ho scritto al console generale degli Stati Uniti a Napoli Mary Avery per farci avere un visto speciale; sfortunatamente la mia motivazione non è stata sufficiente (…). Tenevamo davvero tanto a partecipare, però tu, Franco, sei duro come una roccia e il tuo sogno sarà realizzato il 6 novembre 2022. Nel frattempo, ti porterò in giro per l’Italia, a far conoscere a tutti il tuo grande progetto», scrive, non a caso, Dario Leo sulla pagina social di Sogno attivo, l’associazione creata per poter partire e, ancora, per supportare le persone con disabilità.
Non una fine, pertanto. Tutto questo – compresi ostacoli e imprevisti, con cui nel corso dell’emergenza sanitaria si è imparato a fare i conti – rappresenta soltanto l’inizio. E, a proposito di pandemia, quello che è derivato dal periodo critico vissuto (e dal quale non si è completamente “usciti”) è molto probabilmente il saper attendere, impiegando il tempo a disposizione riflettendo, ripensandosi, migliorando ciò che prima non andava, nella consapevolezza che, presto o tardi, i sogni – solo temporaneamente nel cassetto – potranno essere realizzati. Ebbene, i fratelli Leo, di ciò, ne sono, davvero, l’esempio.
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