Credere è un verbo che associamo facilmente al credere in Dio o ad alcune idee. Ne trascuriamo invece l’importanza per la nostra vita personale e per la nostra felicità. Eppure, riguarda ciascuno di noi quando lo decliniamo nella sua accezione dell’aver fiducia, come ci spiega in parole semplici Luca Badetti nel suo libro Io credo in te edito da San Paolo (2021).
Il libro parte da un episodio in cui credere, nella sua normale accezione, risultava difficile per l’autore, che attraversava un momento di difficoltà. “Sai, io credo in Dio, ma…”: così aveva cominciato ad esprimere quella difficoltà ad alta voce. Accanto qualcuno lo ha capito profondamente: Jennifer, una donna con la sindrome di Down, ospite di una comunità dell’Arche di Chicago, dove all’epoca Badetti viveva come assistente, è stata realmente capace di intercettare la giusta frequenza per rispondergli. Lo ha fatto ripetendo per tre volte la frase: Io credo in te e scalfendo quello scudo che non gli permetteva di accedere ad un altro livello di consapevolezza, quello che gli faceva capire che era lui a non credere pienamente in se stesso.
Questo episodio, insieme ai tanti altri che Badetti – che ha una formazione interdisciplinare che spazia dalla teologia alla psicologia clinica ai disabilty studies – ha potuto sperimentare grazie alla vita accanto a persone disabilità intellettive incontrate nelle comunità dell’Arche, arricchisce ogni capitolo affiancando e consentendo altre riflessioni: tanti ed efficaci, sembra che ognuno dia una luce e una prospettiva al tema trattato, lasciando che il lettore scopra come, misteriosamente, la persona con disabilità, insieme a tante difficoltà, ha delle potenzialità che facciamo fatica a riconoscere, sorprendendoci e trasformandoci. Sollevando poi il velo che tanto tentiamo di nascondere: è proprio la loro evidente vulnerabilità che fa abbassare le nostre di difese e ci permette un incontro autentico. Siamo realmente bisognosi della vita in relazione, come la pandemia ha svelato drasticamente…ed è proprio in quella vulnerabilità che trova spazio la relazione. Il libro è stato composto nel periodo precedente alla pandemia, ma non poteva trovare un momento più giusto per confrontarci con questo momento storico in cui tanta parte ha avuto invece la sfiducia.
Il libro si divide in due parti: la prima di otto capitoli dedicati ai passi necessari per credere in noi stessi, la seconda di quattro dedicati all’altra faccia della medaglia, credere negli altri. Passo dopo passo il libro offre spunti per capire che le due cose sono indispensabili l’una all’altra. Cominciando soprattutto a farci riflettere sul modo in cui definiamo noi stessi per le cose che facciamo, per quello in cui siamo bravi… ma non sempre rivelando quel che siamo davvero. Imprescindibile il riferimento al comandamento dell’Amore, quando Gesù dice Ama il prossimo tuo come te stesso. Amare se stessi è qualcosa che tendiamo a trascurare. Spesso siamo convinti di non meritare amore e ricorriamo ad espedienti che contraddicono poi la natura stessa dell’amore. Badetti suggerisce una bellissima riflessione del teologo Nouwen sul Primo Amore (che non è il primo amore romantico che immaginiamo ma quello di Dio per ciascuno di noi, quello che ci ha chiamato alla vita), quello che ognuno, al di là anche del proprio credo religioso, può “rivendicare” e in nome del quale sapersi amato: un pensiero che suscita l’idea di una carezza… quel “Tu sei l’amato”, che Dio rivolge al Figlio è, davvero, per ciascuno di noi. Badetti si spinge oltre, ritenendo che, anche chi non abbia una fede cui aggrapparsi, debba riuscire a darsi il giusto valore e amore in nome della dignità propria di essere umano, anche quando fragile e vulnerabile.
Il libro offre riflessioni in grado di avviarci ad una diversa visione della persona con disabilità già dal come ne parla. Abituati come siamo alla retorica dell’eroe o del poveretto, nella disabilità notiamo solo quel che manca, e ci rimane tanto difficile immaginare per chi ha una disabilità intellettiva una vita in pienezza. Nelle pagine del libro si intravede un’altra possibilità, dove la relazione fiorisce, nella bellezza della vita comunitaria in cui anche piccole cose come prendere un caffè insieme danno la giusta prospettiva al quotidiano. Nonostante l’inevitabile eredità di sofferenza che, Badetti ammette, le persone con disabilità si trovano sulle spalle, tanti passi sono stati certamente fatti nella storia: ora abbiamo gli strumenti per superare questa lettura che esclude e allontana dalla società la persona con disabilità.
Io credo in te
Autore: Luca Badetti
Editore: San Paolo
Pubblicato: Pagine: 176
Prezzo: 16€
ISBN: 978-8892222304
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