Ma chi ha scelto l’ottica da cui guardare le cose? Chi ha definito cosa sia normale e cosa no? Se non ve lo siete mai chiesto, questo è il libro che fa per voi; se ve lo siete già domandato, è comunque il romanzo giusto. Diverte, commuove e arricchisce il racconto di Giulio, che vive in un borgo toscano negli anni Sessanta. Osservando la sua famiglia e la sua comunità, nota che questi cosiddetti normali sono sempre scontenti, arrabbiati, lamentosi; hanno sempre qualcosa che non va. La conclusione a cui giunge – lui che ha 16 anni ma ne dimostra 7, è tetraplegico («ho due braccia e due gambe ma non funziona nulla») e non parla – è una: tutto considerato, «posso dire di essere l’unico della famiglia a non avere guai». Soprattutto perché Giulio sembra veramente il solo a volerla «respirare tutta», a pieni polmoni, la vita. Il libro è ispirato a una storia vera (nel 1966 il padre dell’autore – allievo di Adriano Milani, medico e fratello maggiore del famoso don Lorenzo – aprì a Lucca un centro per bimbi con paralisi cerebrale infantile).
E questo non è niente
Autore: Michele Cecchini
Editore: Bollati Boringhieri
Pubblicato: Pagine: 128
Prezzo: 14€
ISBN: 9788833936611
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 155, 2021