Non è stata facile questa prima metà dell’anno. Al netto delle storie di ognuno e del covid-19, per molti di noi il 2020 aveva già inflitto un terribile sconquasso quando, a febbraio, uscirono i risultati dell’inchiesta su Jean Vanier (che qui Ombre e Luci ricostruisce, traducendo in italiano testi fino a oggi disponibili solo in inglese e francese). Sconquasso per l’amicizia tradita, per comportamenti del tutto incompatibili con quanto Vanier aveva sempre affermato, per i dubbi su come proseguire un cammino che coinvolge milioni di persone, con e senza disabilità. A ennesima dimostrazione della forza del progetto (che trascende i limiti dei singoli perché edificato sulla Roccia), è però la stessa Arca a indicarci la via. In questo articolo prezioso Loredana Moretti, una delle responsabili del Chicco di Ciampino, ci racconta l’ultimo incontro di formazione – rigorosamente via Zoom – dell’Arca internazionale: «Sappiamo che c’è del terreno su cui poggiare i piedi nonostante i terremoti che viviamo». Una testimonianza da custodire viene anche da padre Benoit Malvaux, gesuita belga assistente spirituale della comunità romana di Fede e Luce San Gaetano, che ci racconta come – in uno degli ultimissimi incontri dal vivo prima della quarantena – la sua comunità aveva affrontato il tema. «Qualche giorno dopo quest’incontro, la pandemia e il confinamento hanno fatto passare le rivelazioni su Jean Vanier in secondo piano. Adesso che stiamo uscendo piano piano da questo tempo difficile – conclude Malvaux – può valere la pena ricordare questa storia dolorosa».
Viaggio nell’arte – Un viaggio nell’arte: è questo che propone il numero in uscita di Ombre e Luci. Un viaggio nell’arte realizzata e contemplata, «linguaggio che si presta a esprimere qualunque cosa» come scrivono Marta De Rino ed Eleonora Secchi, spiegandoci anche l’autentico significato dell’arteterapia. Se per molte persone con disabilità dipingere e modellare sono modi per intessere relazioni sociali in un «processo creativo [che] coinvolge anima e corpo» (lo ricorda Gianni Verni), forte è anche il dialogo che alcune di loro instaurano con i grandi capolavori. Ed è Cristina Tersigni a raccontarci alcuni di questi dialoghi, come tra Valentina e la Cappella Sistina o Matteo e il David di Michelangelo. Tante dimostrazioni insomma di come l’arte fatta «insieme lasci fiorire – scrive Tersigni nell’editoriale – i talenti di ciascuno promuovendo comunità libere e davvero inclusive».
Apre O&L l’intervista di Giulia Galeotti a Sante Bandirali, editore, scrittore e traduttore, ma soprattutto co-fondatore di Uovonero, casa editrice che nella differenza vede ricchezza. Se l’idea da cui dieci anni fa l’impresa è partita è stata quella di voler tutelare il diritto di ogni bambino «a un libro bello, a un libro vero», Uovonero si distingue oggi per essere davvero capace di inserire con naturalezza al centro della scena letteraria temi a torto considerati marginali. Dai tanti ricchi contributi del numero (tra cui l’articolo di Serena Sillitto alla scoperta di ciò che veramente dicono i testi fondativi di Fede e Luce), vi anticipiamo la testimonianza di un futuro trustee: «orgoglioso, preoccupato e timoroso», Stefano Nasuti è colui che si occuperà, in ottemperanza alla famosa e ancora sconosciuta legge sul “dopo di noi”, di far rispettare il progetto di vita che i genitori hanno indicato per il suo amico Massimiliano.
Il blog di Benedetta
In auto io, papà e Umberto Tozzi
Sono già stata cinque volte in pizzeria. Vado pure al parco e in gelateria. La scuola non l’hanno riaperta più. Neppure la palestra. Mi hanno detto che devo aspettare settembre. Allora vuol dire che aspetterò settembre. Ma ci vuole pazienza e io non ho più pazienza. L’ho tutta finita. Continua a leggere…
Il questionario – Grazie a chi ha già risposto al questionario; grazie a chi non lo ha ancora fatto, ma riuscirà a trovare i due minuti necessari. Interloquire con voi ci aiuta molto!
Vita Fede e Luce
Happy hour – Le attività “istituzionali” di Fede e Luce, tra cui campi estivi e incontri nelle parrocchie, dovranno attendere tempi più tranquilli per riprendere come al solito. Tra le persone con disabilità che abitano in case famiglia poi è necessaria grande prudenza e molti non possono uscire ancora come prima. Però la voglia di vedersi è tanta e gli amici di molte comunità italiane stanno organizzando, nel rispetto delle regole imposte dalla pandemia (soprattutto evitando raggruppamenti numerosi), momenti di incontro alternativi in piccoli gruppi: così, Flora Atlante e Nives Caironi ci raccontano un hour davvero happy!
Ricette condivise – La comunità di Rho ha organizzato durante la quarantena diverse iniziative per restare #ViciniADistanza. Scrivere insieme un piccolo libro di cucina condividendo le ricette è una di queste. Ecco il ricettario a disposizione di tutti, per sentirsi uniti anche alle altre comunità.
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