L’anno non lo ricordo proprio… lo scoprirete voi. Mariangela era appena tornata dal primo (o secondo) pellegrinaggio a Lourdes. Eravamo nel suo giardino, era un pomeriggio. Chicca dormiva nella carrozzina e Mariangela, con il cuore pieno della grande esperienza si chiedeva e ci chiedeva come non farla finire, come restare in contatto con gli amici che l’avevano vissuta con lei o l’avevano seguita da lontano. Non solo ma sentiva anche se in modo confuso, e noi con lei, trascinati da lei, che qualcosa di diverso, di completamente nuovo doveva nascere da quel primo incontro.
E quindi cosa scegliere? Una lettera? No, troppo poco. Una lettera a scadenza periodica? Ci sembrava una cosa triste, da associazione ex-alunni. Un giornale? Troppo… e chi poteva scriverlo, dirigerlo, pubblicarlo? Troppo, troppo ambizioso, un sogno.
Ma qualcosa come un “foglio di giornale”? Qualcosa che con poca spesa, senza impegni burocratici, arrivasse nelle case e ai cuori delle persone portando il grande nuovo annuncio «i nostri figli sono i prediletti. Se resteremo INSIEME sapremo dimostrarlo»?