Quattrocentoventotto pagine: tante sono quelle che compongono, nella traduzione italiana, Il Regno di Emmanuel Carrère, poderosa inchiesta sul Vangelo di Luca che lo scrittore francese conduce (secondo lo stile che l’ha reso famoso) alternando ricerca storica e racconto autobiografico. Non cristiano – sebbene per un periodo della sua vita lo sia stato – Carrère indaga la sostanza dell’annuncio evangelico. A tratti appassionante, divertente e capace di interrogare la fede di chi legge, a tratti fastidioso e impervio, man mano che ci si avvicina alla fine l’amaro in bocca aumenta. Perché (si chiede Carrère) se il centro del messaggio cristiano è la risurrezione, chi sono, dove sono – se ci sono – i cristiani che davvero vivono credendo che il Figlio dell’uomo sia tornato alla vita dopo tre giorni? Carrère non sembra trovarne traccia concreta. Poi, improvvisa come una fune inattesa capace di strapparci alle sabbie mobili, la svolta. «Va a finire – si legge infatti a pagina 421 – che mi ritrovo nel salone di una fattoria ristrutturata». E dopo aver passato del tempo in quel luogo, cantando e ballando con persone mai viste prima e di cui sa solo che «nessuno li invita mai da nessuna parte», Carrère confida: «Devo ammettere che quel giorno, per un attimo, ho capito che cos’è il Regno». Non ho mai chiesto a Jean cosa abbia pensato leggendo queste pagine che raccontano l’incontro, o meglio lo scontro di Carrère con l’Arca e con Vanier, descritto come un uomo «molto anziano, molto alto, molto attento, molto dolce e, lo si vede, molto buono». Sono certa però che sia impossibile un riconoscimento umano più strepitoso: aver dimostrato, con il frutto della propria vita, a un non credente che il Regno di Dio esiste. Ed è a Vanier, uomo di Dio e del mondo scomparso un mese fa, che dedichiamo questo numero speciale di Ombre e Luci. Speciale perché la foliazione è stravolta, le rubriche sono saltate, esattamente come stravolte sono state le nostre vite e saltati i nostri parametri dopo averlo conosciuto. A partire, innanzitutto, dalle sue opere – l’Arca e Fede e Luce.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 146, 2019
SOMMARIO
Editoriale
Uomo del Regno di Giulia Galeotti
Focus: Jean Vanier
Jean e il carro di Geneviève di Giulia Galeotti
Il coraggio di cambiare di Giulia Galeotti
Levatrice di cose nuove di Cristina Tersigni
Ci ha fatto vedere ciò che non avevamo ancora visto di Andrea Lonardo
Il tesoro nascosto nel campo di Cristina Tersigni
L’autista più illustre di Serena Sillitto
Il tuo ultimo soffio di Angela Grassi
Dall'archivio
Ritrovare la nostra umanità di Jean Vanier
Spettacoli
La tenerezza di Jean in un film di Anne Dagallier
Libri di Jean Vanier
Le grandi domande della vita
Ho incontrato Gesù, mi ha detto: "ti voglio bene"
La comunità, luogo del perdono e della festa
Larmes de silence
Diari
«Daje Benedetta», «Daje tu, bello!» di Benedetta Mattei
Come avrei voluto vederti più spesso di Giovanni Grossi