La vacanza è quando ci si diverte e si sta bene. E io quando sto bene? Sempre. Mi arrabbio quando il sabato e la domenica non vado a scuola. Mi dicono «Benedetta, devi essere contenta perché sei in vacanza e non devi studiare in classe». Ma io a scuola mi diverto e ci sto bene. Ci sono i miei compagni che sono simpatici e con cui rido tanto. Alcuni sono pure bellocci. Pure con i professori ci sto bene. Ridono se dico che vado in vacanza quando andiamo nei laboratori per il ricevimento, la sala e la cucina. Il mio istituto alberghiero è a Trastevere e quando esco alle due cerco sempre di non tornare subito a casa ma scappo e entro nei ristoranti che conosco. Sono diventata amica di quelli che lavorano in 3 ristoranti che fanno le penne al pomodoro favolose! Più di tutti è amica mia Anna che fa la cameriera da “Meo Patacca”. Però tutto quello che faccio mi piace tanto e mi diverto e per me è stare in vacanza: correre, ginnastica ritmica, calcio e il coro delle Mani Bianche. Quando vado al mare sono ancora più in vacanza perché cambio casa, e questo è divertente, e cambio amici perché nessuno è di Roma. Camilla, Giulia e Sofia sono di Firenze, Rebecca è di Siena, Sara è di Sinalunga, Emma e Matilde sono di Cortona, Marco, Letizia, Tommaso e Stella sono di Milano. Elia, il mio fidanzato, che è bellissimo, è di Brescia. Per me la vacanza-vacanza-vacanza è quando vedo Elia. Mi vuole bene. È gentile. Io gli dico che non so tornare a casa da sola così mi accompagna. E se non lo vedo, lo aspetto. È la vacanza più bella quando vedo Elia. Mi piace andare in vacanza al mare perché la sera vado a dormire sempre all’una e giro da sola perché non ci sono le macchine. Quando vado in vacanza sulla neve mi piace di meno perché fa troppo freddo, devo mettermi tanta roba addosso e le scarpe sono pesanti e mi stringono i piedi. Preferisco la vacanza quando sono a scuola che la vacanza quando sono sulla neve. OL
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 147, 2019
SOMMARIO
Editoriale
Chi cura le anime? di Cristina Tersigni
Focus: Spiritualità e disabilità
La Chiesa ci accoglie davvero? di Giulia Galeotti
Uno dei tanti di Roberto Brandinelli
Ma stai pensando a me? di Sergio Sciascia
Una dedica che andrebbe cambiata di Gianni Marmorini
Per una teologia meno disabilitante di Luca Badetti
Intervista
Lucrezia e il Marco di ieri e di oggi di Giulia Galeotti
Testimonianze
L'alfabeto che manca di Serena Sillitto
Dall'archivio
Cosa dirvi di più? di Stéphane Desmandez
Associazioni
Catalogo di prelibatezze di Enrica Riera
Fede e Luce
A metà tra un conclave e una seduta di autocoscienza di Serena Sillitto
Spettacoli
Il cantiere delle buone notizie di Alessandra Moraca
Rubriche
Dialogo Aperto n. 147
Vita Fede e Luce n. 147
Libri
La tua vita e la mia di Majgull Axelsson
Questa è bella! La storia di Rospella di Anna Sarfatti
Per tutti persone di Azione Cattolica Ragazzi
Amore caro di Clara Sereni
Diari
Sempre di Benedetta Mattei
Ogni tanto dobbiamo svagarci di Giovanni Grossi
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