Dal 13 al 18 gennaio oltre 500 atleti sono stati protagonisti dei Giochi Nazionali Invernali Special Olympics che nel 2019 segnano un bel traguardo: la XXX edizione. Dopo la bellissima esperienza vissuta a marzo del 2018 i comuni di Bardonecchia e Valsusa si sono fortemente riproposti per ospitare ancora i Giochi Special Olympics. La ridente località non è nuova ai grandi eventi sportivi; ricordiamo che nel Febbraio 2006 è stata una delle sedi dei XX Giochi olimpici invernali, per i quali ha ospitato le gare di snowboard; è stata anche sede di uno dei tre villaggi olimpici.
Gli atleti in gara si sfidano come sempre in diverse specialità sportive: dallo sci alpino allo sci di fondo, dalla corsa con le racchette da neve allo snowboard. La disabilità intellettiva lascia dunque il passo alle capacità che gli atleti Special Olympics sanno mettere in pista quando si tratta di tener fede al loro Giuramento: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” .
I Giochi Nazionali invernali rappresentano per gli atleti anche l’occasione giusta per mettersi alla prova per la prima volta. La corsa con le racchette da neve, in questo senso, è la specialità particolarmente calzante in grado di regalare grande gioia a chi corre, una gioia contagiosa, in grado di coinvolgere chiunque abbia la fortuna di poter assistere alle gare.
Gli atleti Special Olympics sono fonte d’ispirazione per altre persone, nelle loro comunità e altrove, per aprire il cuore ad un mondo nuovo, più ampio di talenti umani e potenzialità. Tutto il territorio viene coinvolto nell’evento grazie ad un fitto lavoro di sensibilizzazione in essere con le istituzioni locali, le scuole primarie e secondarie, le associazioni e società sportive e, in generale, con tutti i cittadini.
“Mi piace partecipare ai Giochi Special Olympics, mi piace stare in compagnia, mi diverto. Mi sento in forma. Le gare sono andate bene, ho gareggiato nei 5 km, ho fatto una bella andatura e ho vinto la medaglia d’oro. Ce l’ho fatta, ho avuto energia anche in salita“
La testimonianza di Nicola Capraro, 26 anni, atleta del Team veneto ”I Can Breganze”, oro nello sci nordico, può essere in qualche modo rappresentativa del percorso sportivo e di vita di ogni atleta Special Olympics. Non solo e non tanto per la medaglia più ambita che Nicola ha saputo conquistare, quanto per l’impegno e la determinazione, uniti alla gioia di arrivare al traguardo, che Nicola ha profuso in pista e nella sua vita.
Quell’energia spesa “in salita” in effetti può considerarsi emblematica per tutte le persone con disabilità intellettiva e per le loro famiglie. Dalla nascita, si ritrovano ad affrontare innumerevoli difficoltà, in una società ancora troppo spesso legata a stereotipi e pregiudizi che tuonano come vere e proprie sentenze che non lasciano vie di scampo.
Non a Bardonecchia. Ciò non succede e non accadrà più in Valsusa che ha accolto, con grande gioia e per il secondo anno consecutivo, i Giochi Nazionali Invernali Special Olympics. La risposta del territorio, ancora una volta, è stata straordinaria. Istituzioni, gente comune, ed in particolare i ragazzi delle scuole, si sono riversati a bordo pista per tifare gli atleti Special Olympics e per richiedere autografi, proprio come accade alle persone importanti che segnano in qualche modo la vita e che si ha la fortuna di incontrare dal vivo. Una fotografia che dona speranza per un futuro migliore dove l’inclusione, l’apertura all’altro vincono su ogni perplessità.
Durante la Festa di Chiusura, venerdì 18 gennaio, la bandiera di Special Olympics Italia è stata ripiegata e riconsegnata dal Sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, al Vicepresidente Alessandro Palazzotti con “l’auspicio di continuare a lavorare insieme, di poter conservare sul territorio della Valsusa la “leggerezza” e al tempo stesso il forte insegnamento dato dagli atleti Special Olympics e perchè no? Di tornare quanto prima a colorare di rosso la città”.
Fonte: Special Olympics