Si chiama “Volando oltre” la prima start up calabrese che insegna a giovani con sindrome di Down e disabilità intellettiva a librarsi in aria contro ai pregiudizi. Antonio e Mario, ad esempio, sembrano planare sulle cose dall’alto con quelle nuvole che ogni giorno si portano appresso. Sono i cappelli da chef che hanno in testa a dargli un’aria di spensieratezza. Col grembiule da lavoro, entrano nel laboratorio artigianale e realizzano i prodotti ad alto contenuto di felicità che, da dicembre scorso, gli permettono di vivere senza macigni sul cuore. E in una terra priva di opportunità come la Calabria pare un vero miracolo che un’operazione del genere – volta all’inclusione lavorativa di chi si trova in condizioni di invalidità – si sia potuta sviluppare. Puntare su un percorso di professionalizzazione e maturazione personale è non a caso lo scopo dell’impresa solidale con sede a Cosenza. Da quattro mesi sono proprio Antonio e Mario, di 30 e 21 anni rispettivamente, ad essere stati assunti, con altri aspiranti pasticcieri, da “Volando oltre”, che ha pure registrato l’etichetta commerciale “BuoniBuoni”. Il marchio oggi si trova impresso sui dolcetti sfornati dai ragazzi, ampiamente richiesti e venduti dalle botteghe alimentari del territorio.
«Fare dolci mi piace – spiega Mario alle prese con i biscotti solidali – ma la pizza è la mia specialità. Perciò sto mettendo da parte i guadagni: un giorno vorrei aprire “Da Mario”, una grande pizzeria». Come Mario e gli educatori che l’affiancano, anche il collega Antonio, sta “stendendo” l’impasto. Per loro questo è un giorno più faticoso di altri perché, oltre ai biscotti e ai 70 chilometri che percorrono giornalmente per recarsi al lavoro, devono realizzare entro la serata gli ordini del servizio catering. «Non facciamo solo dolci – puntualizza Antonio – Commercializziamo anche conserve salate». Vario è, in effetti, il catalogo di prelibatezze di “Volando oltre”, che, a breve, sbarcherà su piattaforma e-commerce. Dai frollini col miele di fichi alle marmellate di clementine, passando per le cipolle (tassativamente di Tropea) in agrodolce, fino ai patè di olive: ce n’è per tutti i gusti e tutto è buono due volte. Per le materie prime usate nella cucina biologica dei ragazzi, per il sorriso che gli spunta durante la realizzazione.

Il progetto ha pure registrato l’etichetta “BuoniBuoni” impressa sui dolci richiesti e venduti dalle botteghe del territorio

Dietro al progetto che mira a rendere autosufficienti i ragazzi Down e disabili c’è, in particolare, “Gli altri siamo noi”, l’associazione di volontariato che dal 2003, gli fornisce assistenza. «L’associazione – spiega la presidente Adriana De Luca – ha funzionato da incubatore per la costituzione della start up e dopo circa dieci anni continua a coadiuvare gli ospiti dal punto di vista psicologico e lavorativo». Diverse sono le attività svolte a fianco dei volontari formati col metodo Feuerstein, elaborato per implementare le abilità pratiche di chi ha problemi d’apprendimento. C’è chi studia, chi impara a usare il pc o a compilare un bollettino postale, chi si occupa della pulizia del condominio. «Siamo una grande famiglia – aggiunge De Luca – Non godiamo di finanziamenti pubblici, solo di donazioni e dell’aiuto economico dei benefattori. Fuori dagli stereotipi cerchiamo di far amare agli altri ciò che sembra squalificato. Non insegniamo la normalità ai ragazzi ma a sviluppare al massimo le loro potenzialità».
Dal 2016 “Gli altri siamo noi” ha sede anche a Crotone, dove, in un locale confiscato alla ‘ndrangheta, sta esportando la stessa esperienza. Sempre lontano dai pregiudizi degli “altri”.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 147, 2019

SOMMARIO

Editoriale
Chi cura le anime? di Cristina Tersigni

Focus: Spiritualità e disabilità
La Chiesa ci accoglie davvero? di Giulia Galeotti
Uno dei tanti di Roberto Brandinelli
Ma stai pensando a me? di Sergio Sciascia
Una dedica che andrebbe cambiata di Gianni Marmorini
Per una teologia meno disabilitante di Luca Badetti

Intervista
Lucrezia e il Marco di ieri e di oggi di Giulia Galeotti

Testimonianze
L'alfabeto che manca di Serena Sillitto

Dall'archivio
Cosa dirvi di più? di Stéphane Desmandez

Associazioni
Catalogo di prelibatezze di Enrica Riera

Fede e Luce
A metà tra un conclave e una seduta di autocoscienza di Serena Sillitto

Spettacoli
Il cantiere delle buone notizie di Alessandra Moraca

Rubriche
Dialogo Aperto n. 147
Vita Fede e Luce n. 147

Libri
La tua vita e la mia di Majgull Axelsson
Questa è bella! La storia di Rospella di Anna Sarfatti
Per tutti persone di Azione Cattolica Ragazzi
Amore caro di Clara Sereni

Diari
Sempre di Benedetta Mattei
Ogni tanto dobbiamo svagarci di Giovanni Grossi

Catalogo di prelibatezze ultima modifica: 2019-10-28T17:00:55+00:00 da Enrica Riera

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