«Fare dolci mi piace – spiega Mario alle prese con i biscotti solidali – ma la pizza è la mia specialità. Perciò sto mettendo da parte i guadagni: un giorno vorrei aprire “Da Mario”, una grande pizzeria». Come Mario e gli educatori che l’affiancano, anche il collega Antonio, sta “stendendo” l’impasto. Per loro questo è un giorno più faticoso di altri perché, oltre ai biscotti e ai 70 chilometri che percorrono giornalmente per recarsi al lavoro, devono realizzare entro la serata gli ordini del servizio catering. «Non facciamo solo dolci – puntualizza Antonio – Commercializziamo anche conserve salate». Vario è, in effetti, il catalogo di prelibatezze di “Volando oltre”, che, a breve, sbarcherà su piattaforma e-commerce. Dai frollini col miele di fichi alle marmellate di clementine, passando per le cipolle (tassativamente di Tropea) in agrodolce, fino ai patè di olive: ce n’è per tutti i gusti e tutto è buono due volte. Per le materie prime usate nella cucina biologica dei ragazzi, per il sorriso che gli spunta durante la realizzazione.
Dietro al progetto che mira a rendere autosufficienti i ragazzi Down e disabili c’è, in particolare, “Gli altri siamo noi”, l’associazione di volontariato che dal 2003, gli fornisce assistenza. «L’associazione – spiega la presidente Adriana De Luca – ha funzionato da incubatore per la costituzione della start up e dopo circa dieci anni continua a coadiuvare gli ospiti dal punto di vista psicologico e lavorativo». Diverse sono le attività svolte a fianco dei volontari formati col metodo Feuerstein, elaborato per implementare le abilità pratiche di chi ha problemi d’apprendimento. C’è chi studia, chi impara a usare il pc o a compilare un bollettino postale, chi si occupa della pulizia del condominio. «Siamo una grande famiglia – aggiunge De Luca – Non godiamo di finanziamenti pubblici, solo di donazioni e dell’aiuto economico dei benefattori. Fuori dagli stereotipi cerchiamo di far amare agli altri ciò che sembra squalificato. Non insegniamo la normalità ai ragazzi ma a sviluppare al massimo le loro potenzialità».
Dal 2016 “Gli altri siamo noi” ha sede anche a Crotone, dove, in un locale confiscato alla ‘ndrangheta, sta esportando la stessa esperienza. Sempre lontano dai pregiudizi degli “altri”.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 147, 2019
SOMMARIO
Editoriale
Chi cura le anime? di Cristina Tersigni
Focus: Spiritualità e disabilità
La Chiesa ci accoglie davvero? di Giulia Galeotti
Uno dei tanti di Roberto Brandinelli
Ma stai pensando a me? di Sergio Sciascia
Una dedica che andrebbe cambiata di Gianni Marmorini
Per una teologia meno disabilitante di Luca Badetti
Intervista
Lucrezia e il Marco di ieri e di oggi di Giulia Galeotti
Testimonianze
L'alfabeto che manca di Serena Sillitto
Dall'archivio
Cosa dirvi di più? di Stéphane Desmandez
Associazioni
Catalogo di prelibatezze di Enrica Riera
Fede e Luce
A metà tra un conclave e una seduta di autocoscienza di Serena Sillitto
Spettacoli
Il cantiere delle buone notizie di Alessandra Moraca
Rubriche
Dialogo Aperto n. 147
Vita Fede e Luce n. 147
Libri
La tua vita e la mia di Majgull Axelsson
Questa è bella! La storia di Rospella di Anna Sarfatti
Per tutti persone di Azione Cattolica Ragazzi
Amore caro di Clara Sereni
Diari
Sempre di Benedetta Mattei
Ogni tanto dobbiamo svagarci di Giovanni Grossi