Vivere in un campo per i rifugiati, al confine con il Libano, è ancora più difficile se si ha una disabilità.

È una storia di rispetto, solidarietà e mutualità, quella tra Souhour, giovane disabile siriana, e la famiglia di Abu Ali, proprietario di una fattoria nel governatorato di Hermel, nel Nord della Valle della Bekaa, in Libano. Quando Abu l’ha vista abbandonata per le strade di Zahle, ha subito contattato l’ufficio di GVC che offre servizi di accoglienza, idrici e igienico-sanitari nei campi informali della zona in cui vivono 200.000 rifugiati.

Commosso, l’uomo ha deciso di accogliere sulle sue terre la famiglia di Souhour. Ora, la giovane vive in una tenda nel cortile della sua casa e ha stretto amicizia con la figlia di Abu, sua coetanea. Pochi giorni fa, grazie al sostegno di ECHO – European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations, GVC ha consegnato una latrina progettata appositamente per chi ha una disabilità e vive nei campi. Per lei è stato un giorno di festa. L’unico modo per comunicare la sua felicità è stato inserire una fila infinita di cuoricini sul suo cellulare. È così, con un vecchio smartphone, che comunica con il mondo esterno e che risponde alle domande di Leila, operatrice di GVC in Libano.

Costretta su una sedia a rotelle, la giovane ha forti difficoltà espressive. Originaria della città di Homs, ha dovuto abbandonare la Siria insieme alla madre e alla sorella. Insieme a loro, ora vive in una tenda ad Al Qasr, al confine tra Siria e Libano. Le difficoltà motorie aggravano fortemente le condizioni di vita di chi ha una disabilità nei campi, contribuendo a isolare ancora di più chi già soffre a causa di discriminazioni e difficoltà nell’accesso all’istruzione in Libano.

Libano - rifugiati

Bekaa valley, Libano

Per questo GVC ha deciso – tra le prime organizzazioni al mondo – di consegnare delle latrine appositamente disegnate per i disabili nei campi informali in Libano. In favore dei rifugiati, Gvc opera nel paese per favorire la coesione sociale, l’inclusione e l’integrazione dei rifugiati, oltre a sostenerli con azioni volte a soddisfare i loro bisogni attraverso la distribuzione di tende per l’accoglienza, la riabilitazione dei servizi idrici e la distribuzione di servizi igienico sanitari. Interviene con azioni mirate a sostenere I più vulnerabili e contemporaneamente per migliorare I servizi per l’intera comunità, in una terra che accoglie un milione di siriani registrati, il più alto numero pro capite al mondo, che ha una superficie pari a 10.452 km e una popolazione che si aggira intorno ai 4.227.597 abitanti.

Favorire l’integrazione dei disabili in Libano è una sfida ulteriore, in un contesto in cui le scarse tutele per chi ha una disabilità fisica o psichica spesso si traducono in abbandono scolastico da parte dei rifugiati e in isolamento ed esclusione per le famiglie che affrontano da sole le difficoltà derivanti dalla malattia dei loro figli.

Le foto sono di Lorenzo Tugnoli per GVC Libano

Fonte: TPI News

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La storia di Souhour, rifugiata e disabile, accolta da una famiglia libanese ultima modifica: 2018-06-27T09:45:49+00:00 da Redazione

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