Al suo terzo libro sul tema dell’autismo, Gianluca Nicoletti, giornalista e conduttore radiofonico molto attivo nel sociale, rivela un colpo di scena: secondo gli esami medici (riportati in appendice anche nel libro), anche lui è autistico come suo figlio Tommy. Gli è stata infatti diagnosticata la Sindrome di Asperger. Tale rivelazione accende nel giornalista una profonda rivalutazione di tutta la sua vita passata, ripercorsa quasi integralmente in questo testo, dove dà un nuovo senso a tutte le sue stranezze e abitudini particolari. “Adesso la mia estrosità ha un nome. Io sono mio figlio, e lui è me”.
Con il suo consueto tono schietto, Nicoletti non perde occasione di ribadire le criticità e le contraddizioni che gravitano attorno all’autismo, e, in particolare, di come Tommy abbia cambiato totalmente la sua vita sotto tutti i punti di vista, dalla difficile gestione del tempo libero, fino alle difficoltà lavorative passando per gli affetti e la famiglia. Io, figlio di mio figlio conferma il talento di Nicoletti nel saper raccontare argomenti niente affatto sereni, con pulizia e efficacia e con quel pizzico di sarcasmo che lo contraddistingue.
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Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.142, 2018