Insomma, amore nostro, tu eri e sarai sempre unicamente Angelo e, come te, Angelica, Alessandra, Enrica, Valeria, Monica, Massimo, Marco, Samuele Matteo e tutti i tuoi amici che si ostinano a chiamare disabili. Siete preziosi nella vostra unicità. Nonna Rosy ti ha amato e protetto instancabilmente ma nello stesso tempo ti ha sempre lasciato libero di andare a fare esperienze fuori casa per renderti aperto al mondo.
È stata una dei primi genitori a lottare per fondare Alambicco, che tu poi hai amato come seconda famiglia, e a noi ha sempre insegnato a lasciar correre e a restare uniti. Grazie di cuore da parte nostra a tutti quelli che si sono presi cura di te Milena, Mariangela, Raffaella e Giuliano, Alambicco e Anffas, Raggi di Sole, Amici Orchidea, Giratempo, Diversamente Fuoristrada, Giacomo e Gastone.
A tutti voi ricordiamo che la disabilità è negli occhi di chi guarda. Noi abbiamo amato Angelo e Nonna Rosy.
I fratelli e le cognate alla messa per Angelo e Rosa
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.144, 2018