Una festa lunga 25 anni

In onore della giornata della Festa della Luce, una mamma della nostra comunità, Marina, ci ha scritto queste righe che volentieri condivido con voi: «Ho capito che vi cerco… Ho capito che vi aspetto… Ho capito che vi amo… Tutti, dal più grande al più piccino. E soprattutto i nostri ragazzi, dal sorriso disarmante, dalle battute fuori posto e fuori luogo, dalla richiesta d’amore che si fa sguardo e parola, di chi tutto il cuore ti offre, tenendolo tra le mani. Io, mamma, papà, sorella o fratello, non ho più stanchezza, né lacrime ne’ dolore, se solo ti guardo negli occhi e vi ritrovo un dolore, che si trasforma in richiesta d’amore. E negli occhi dei nostri amici? Un’aperta, meravigliosa, dolce e formidabile scoperta…”Sono sempre con te. Per ridere insieme a te, gioire, ballare e pregare. Io non ti abbandono” Ed è ancora richiesta ed offerta d’ amore».
Rosita


Il pregio della normalità

Una notizia è uscita alla ribalta, accogliendo commenti di dissenso ma anche ahimè di difesa, che a noi ha turbato molto.
La notizia è quella che emerge dai Rapporti Annuali di Valutazione (RAV) che da qualche anno le scuole sono obbligate a elaborare e pubblicare sul sito del MIUR (“Scuola in chiaro”) perchè siano chiari i punti di forza e di debolezza, ciò che va accettato e ciò che va migliorato nell’ambito del Progetto Educativo Didattico di ogni scuola di ogni ordine e grado.
La relazione annuale di alcuni licei di Italia, rileva una assenza completa di integrazione di “diversità” varie (stranieri, alunni con disabilità o alunni con problemi di apprendimento).
Nel rapporto che è stato redatto e approvato dal collegio dei docenti e Consiglio d’Istituto, il dirigente ritiene questa “esclusione” un pregio, un elemento di cui vantarsi per il migliore rendimento degli alunni.
È una notizia che a noi ha sconvolto parecchio.
Spero che Ombre e Luci trovi lo spazio e le modalità più idonee per parlarne.
Nel rispetto dei valori di cui ci facciamo portavoce, e nel rispetto soprattutto di quanti ci hanno preceduti nelle lunghe e dolorose battaglie per i dirittti dei ragazzi con disabilità ad essere accolti a trovare uno spazio reale nella società civile, nella scuola e nella Chiesa.

Monica Leggeri


“Messaggeri di Gioia” nei dintorni di Milano

Tanti gli incontri di questi ultimi mesi che vogliamo condividere con i lettori.
Per il banchetto natalizio abbiamo pensato di vendere dei cestini e, su suggerimento di Nives, dei portabottiglie fatti all’uncinetto da Debora e Pasqua, due mamme del nostro gruppo. Ci siamo trovati nell’oratorio di San Giustino e abbiamo trascorso il pomeriggio riempiendo e confezionando i cestini. Ognuno di noi ha portato ciò che voleva, dai prodotti alimentari a quelli da bagno e li abbiamo confezionati in una catena di montaggio di amici, ragazzi e genitori. Non poteva certo mancare la merenda… un break per rifocillarsi e poi riprendere i lavori. Sull’onda del successo del primo pomeriggio, ne abbiamo organizzato anche un altro. Il primo banchetto, in una parrocchia a Figino, un quartiere di Milano ed è stato tenuto da due mamme, Debora e Cristiana che, durante la S. Messa, hanno fatto anche una testimonianza: “Stare insieme ci ha aiutato a superare tante difficoltà, a fare cose che non pensavamo di poter fare… ad esempio una testimonianza in chiesa!”.
Il secondo è stato nella cappella dell’Ospedale di Sesto San Giovanni, ospiti di don Donato; alla S. Messa è toccato a Nives fare una testimonianza: pur essendo lei una veterana “è stata una forte emozione, sono momenti belli da condividere”. Gli ultimi in due parrocchie a Cesano Boscone. Abbiamo sfidato le intemperie vento e neve ma noi, temerari, eravamo lì a presidiare ed è andata bene anche lì.

Venerdì 15 dicembre alle 21, nella parrocchia di San Materno a Milano, si è svolta la veglia di Natale per vivere tutti assieme un momento di preghiera in attesa della nascita di Gesù Bambino. Vedere realizzare il mimo su questa storia fa un grande effetto. Alessandra e Giancarlo hanno vestito i panni di Maria e Giuseppe con naturalezza e spontaneità. I lettori – Pucci, Gabriella, Manuela e Simone- passo dopo passo ci hanno guidato con il giusto tono della voce durante le letture. Paolo, con la chitarra, ha accompagnato i canti natalizi che conosciamo, così abbiamo partecipato tutti e cantando, si dice, si prega due volte. Flora ha scattato foto da inserire nell’album dei ricordi; don Walter ci ha aperto le porte della chiesa e farci conoscere dai suoi parrocchiani.
Finita la veglia, siamo andati in oratorio dove, tra una fetta di panettone e un brindisi ci siamo scambiati gli auguri in un bel momento di gioia.

Domenica 28 gennaio, la nostra comunità è stata invitato dal parroco, Don Luigi Caldera, a presenziare alla Festa della Famiglia presso l’Istituto Sacra Famiglia (ISF) di Cesano Boscone. Nella mattinata abbiamo fatto una passeggiata intorno all’istituto: ad ogni tappa c’è stata una testimonianza seguita dal nostro Canto della Comunità, semplice, orecchiabile e coinvolgente che hanno imparato tutti molto facilmente. Prima e dopo pranzo don Luigi ha guidato la riflessione sull’importanza della famiglia: di quanto sia importante la collaborazione, l’unione, la stima, la fiducia. La famiglia è il nostro pilastro, il nostro fondamento, per aiutare chi è in difficoltà, darsi una mano, collaborare, sostenersi a vicenda, nell’esperienza che insegna, in uno scambio reciproco di idee, suggerimenti, consigli.
Nel pomeriggio, mentre i bambini di catechismo sono stati intrattenuti con giochi all’aperto da don Michele e dagli educatori, i loro genitori hanno presenziato al momento di meditazione e altri hanno fatto una passeggiata. Per il pranzo, nella mensa dell’istituto, e per la Santa Messa ci hanno raggiunto altri ragazzi con le loro famiglie e amici; alla fine don Luigi ha consegnato dei sacchettini, alcuni con il sale e alcuni con un lumino perché la famiglia sia sale che assapora e luce guida che ci illumina.

Domenica 4 febbraio 2018, Festa della Luce, festa di tutte le comunità di Fede e Luce in Italia e nel mondo. Noi abbiamo animato la messa delle 17 a Sant’Ireneo a Cesano Boscone. La processione iniziale, i canti, la preghiera dei fedeli… tutto accompagnato con attenzione da Nives. Per finire, il dono di una barchetta, fatta da noi tutti, con su scritto il nostro motto meglio accendere la luce che maledire l’oscurità; a seguire happy hour nel bar dell’oratorio invitando i parrocchiani e il don. La serata è proseguita in pizzeria… quando ci si trova, si sta così bene che ci dispiace salutarci.
Chiunque voglia unirsi a noi è il benvenuto, lo accogliamo a braccia aperte!
Flora Atlante

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.141, 2018

Copertina OL 141, 2018

Dialogo aperto n.141 ultima modifica: 2018-03-26T09:10:42+00:00 da Redazione

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