La tua virtù preferita: La fedeltà.
La qualità che preferisci in un uomo: L’integrità. Essere vero, essere giusto. E anche il modo di essere padre, di essere capace di giocare con i propri figli.
La qualità che preferisci in una donna: La tenerezza. La relazione “uno a uno”. Quel modo di fare così intimo di saper rispettare l’altro, senza giudicare, di essergli vicino, di amarlo. La capacità di entrare in una relazione unica, in un vero incontro.
Cosa ti piace di più dei tuoi amici: La loro gioia. Quando li vedo arrivare e sono felici, rilassati… La loro fiducia in me, il loro atteggiamento aperto.
Il tuo difetto principale: Più che un difetto, sono paure; forse la paura di essere rifiutato. Un difetto: nella relazione, voler intervenire troppo in fretta, non arrivare ad ascoltare fino in fondo.
La tua occupazione preferita: In questo momento, la lettura e la preghiera. E anche vivere felicemente nella mia casa.
Il tuo sogno di felicità: Continuare a vivere dove sono, con le persone con cui sono. Continuare a vivere il momento presente, per il tempo che mi è dato di vivere.
La tua più grande disgrazia: Sarebbe di non essere vero, non essere in linea con la mia coscienza intima.
Cosa vorresti essere: Me stesso…
Il paese in cui sogni di vivere: L’Arca! Quando vado in un paese, vado in un’Arca. È la mia patria, è la mia casa, il mio focolare. È vivere con persone accolte all’Arca. Questo è il posto della relazione.
Il colore che preferisci: Il blu forse. Mi ricorda la tenerezza, la Vergine Maria.
Il fiore che preferisci: Denti di leone, margherite e primule…
L’uccello che preferisci: Mi piacciono molto le rondini. Quelle che partono presto per l’Africa… Nel monastero di Orval (in Belgio, dove Jean andava per riposare, ndr), mi piaceva vederle volare sull’acqua, giocare tra loro… Come se stessero ridendo insieme.
I tuoi autori preferiti in prosa: Il teologo José Antonio Pagola. L’ho letto quattro volte in due anni. È un profondo conoscitore del tempo di Gesù e ci ricorda quanto, prima del suo avvento, i Galilei siano stati perseguitati. E’ un popolo povero, a differenza del popolo di Gerusalemme. Gesù mangia con loro, annuncia il Regno… Si rivela ad essi con grande tenerezza. Pagola rivela un Gesù molto umile, così semplice che mi fa sentire bene.
I tuoi autori preferiti in versi: Maurice Bellet. Non è davvero un poeta, ma la sua scrittura è davvero poetica.
I tuoi eroi preferiti di narrativa: Non leggo la finzione… Adoravo Agatha Christie… Molto tempo fa.
I tuoi compositori preferiti: Non ascolto musica…
I tuoi pittori preferiti: Alcuni anni fa, avrei detto Beato Angelico. Oggi direi Arcabas: è meno stilizzato, più semplificato.
Ciò che più detesti: La crudeltà. Il dominio, cioè l’autorità quando schiaccia invece di elevare.
L’evento militare che ammiri di più: Lo sbarco in Normandia. Allora ero in Inghilterra. Trovo straordinario come siano riusciti a mantenerlo segreto. Ma ho un ricordo più significativo dello sbarco canadese a Dieppe, nel 1942, che è stato invece rimosso: quello mi ha colpito. Infine, ammiro il coraggio degli inglesi nella battaglia d’Inghilterra.
Il dono della natura che vorresti avere: La sensazione di essere parte di un tutto, di essere connesso…
Come ti piacerebbe morire: Nel mio letto! (ride) Tranquillamente.
Il tuo stato d’animo: Tranquillo.
I peccati che ti ispirano più clemenza: Quelli della dipendenza, legata all’alcol, alle droghe, al sesso… Le persone con cui mi sono confrontato, mi hanno toccato profondamente, perché non sanno come smettere.
Il tuo motto: “Vivi il momento presente con gratitudine”.
Cyrill Douillet, 2018
Trad. di Rita Massi
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.143, 2015