Il gruppo si incontra settimanalmente in un locale nel Parco La Comasca, dove si ritrova anche un’altra associazione legata alla disabilità. Il tempo viene dedicato a varie attività: si comincia con il confrontarsi, tutti insieme, per sviluppare progetti artistici di vario tipo ma legati in particolare al “recupero della pregiata pietra, materia prima di tanta bellezza artistica”. Si continua con la realizzazione dei progetti scelti, con la certezza di poter portare allo scoperto quella capacità nascosta in ciascuno che “dà il suo frutto se viene messa in condizioni di agire”. Si finisce con lo scambio su temi di particolare interesse, come il meteo: due dei partecipanti hanno scoperto la comune passione per la meteorologia e ne fanno parte con gli altri, spiegando, attraverso cartine e proiezioni satellitari, le mutazioni del tempo o particolari fenomeni metereologici, in particolare per la loro zona.
Uno dei progetti principali è certamente quello dei mosaici, per i quali immaginare l’idea e dargli vita attraverso l’unione di tanti piccoli pezzi è davvero suggestivo degli scopi dell’associazione: “creare delle relazioni profonde, basate sulla fiducia, sull’armonia e sull’amore, qualità con le quali è possibile superare le difficoltà di ognuno; perché è l’amore che rende piccole le cose grandi e grandi le cose piccole”.
Così capita anche che qualcuno, attraverso la scelta del disegno da realizzare in un mosaico, tiri fuori temi legati al proprio vissuto e riesca a condividerli con i suoi compagni di lavoro. Come quando Carlo, 46 anni, ha chiesto di dedicarne uno a Peter Pan… “Ma perché?” gli hanno chiesto Roberto e gli altri… “Come mai proprio Peter Pan?”. “Perché è sempre bambino”, risponde Carlo… “anche a me sarebbe piaciuto restare bambino. Ero felice quando andavo a scuola… avevo tanti amici. Ora dove sono finiti tutti?”.
Un’attività che sembra puramente manuale arriva a far vibrare le corde più nascoste che difficilmente troverebbero altri modi per risuonare. “Ogni oggetto realizzato raccoglie in sé un pensiero, un’emozione o una storia in modo da poter mandare un messaggio di accoglienza e condivisione a chiunque voglia partecipare a questa esperienza e rendere possibile, con i tempi giusti, la comunicazione di quello che a volte è difficile a parole”.
Il nome dell’associazione, Gemma preziosa, è stata scelta con molta cura: Gemma perché dedicata alla santa di Lucca, santa Gemma Galgani, esempio di cammino nella fratellanza; preziosa per ricordare che la ricchezza di umanità di ogni uomo è un valore assoluto ed è prezioso agli occhi del Signore.
Due i richiami evangelici che danno fondamento alle attività dell’associazione Gemma Preziosa: proponendosi di “sviluppare le capacità artistiche, espressive, le abilità delle persone con disabilità, anche residue, che concorrono alla piena realizzazione di ogni uomo, (La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo, una meraviglia ai nostri occhi – Mt 21, 42) si cerca di attribuire nuovo valore e nuova vita a tutti gli “scarti”, per fare, come Gesù ha insegnato, nuove tutte le cose (Ap 21, 5).
Su basi così… si possono rivelare le opere d’arte nascoste nel cuore di ciascuno.
a cura di Cristina Tersigni, 2018
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.140