Lì, accolti da uno splendido sole, noi Parmensi della pianura, abbiamo condiviso in clima di vera festa e gioia autentica l’incontro coi “marittimi” di Avenza e coi nuovi amici “montanari” di Scorcetoli.
Ancora una volta si è avverato il miracolo della speranza, della fiducia, della fede nella possibilità di porre un piccolo ma fondamentale segno per avere uno sguardo nuovo verso i “piccoli” che difficilmente trovano spazio nella nostra quotidianità.
Si è acceso un piccolo lume che necessiterà sicuramente di tanto olio per restare acceso, ma credo che, come le vergini sagge della parabola, questi nuovi amici, genitori e ragazzi, abbiano scoperto dove e come procurarsi quest’olio; a noi tutti spetta il dovere di accompagnarli con e nella preghiera incessante.•
A Scorcetoli, un piccolo paesino vicino a Pontremoli (MS ), dall’apparente niente è nata una bellissima festa, da qualche semplice incontro è nata una comunità Fede e Luce.
La mattina, quando siamo arrivati col pullman, eravamo pochi, ci sembrava ci fosse poca gente… poi molte persone sono arrivate con tanta voglia di stare insieme, di mettersi in gioco e condividere ogni momento, ciascuno con i propri doni e le proprie fragilità, in questo posto “fuori dal mondo” dove il tempo sembrava essersi fermato qualche decennio fa. L’accoglienza è stata organizzata sotto un enorme gazebo, per il pranzo sono stare apparecchiate due lunghe tavolate bianche nel prato, sotto la fresca ombra delle piante. A fine pranzo ci siamo raccolti in chiesa e, prima della celebrazione della Santa Messa, c’è stato il mimo (bellissimo!) preparato con cura dagli amici di Avenza sulla parabola degli invitati a nozze (Lc. 14, 16-24).
Ho avuto la netta sensazione che quel banchetto nuziale, del quale parlava il Vangelo mimato, poteva essere paragonato al pranzo vissuto insieme poco prima, nell’amore e nella cordialità: ho ringraziato il Signore per aver potuto farne parte. •
Quel giorno, a Scorcetoli, accolti dalla neo-comunità di Fede e Luce, mi sono sentita come “a casa”. Ancora una volta è l’accoglienza la grande attrattiva di questa realtà che, con la sua capacità di farti sentire atteso ed amato, ti conquista e ti trasforma.
È stato così fin dall’inizio dell’incontro, quando un gioco rompi ghiaccio ci ha posti l’uno accanto all’altro per conoscerci. Allo stesso modo a tavola, dove la condivisione del cibo è diventato un modo piacevole e connaturale di condividere un tratto della propria storia. Tutto evocava un clima di festa e comunione e, conseguentemente, ti percepivi una cosa sola con tutti. Alla fine della giornata ero felicissima, ricca di quella gioia semplice che ti riempie la vita e ti porta a ringraziare di quei doni speciali che Dio ha voluto definire «i piccoli».
Di quella giornata, infatti, ricordo soprattutto i volti: Anita, Francesca, Luca e tutti i suoi amici. Da questi volti ho imparato ancora una volta a guardare avanti con speranza e fiducia, certa che la nostra forza consiste nel rimanere uniti “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”(Gv 13, 34-35).
Non mi rimane altro che ringraziare la “piccola” Comunità di Scorcetoli per la bella accoglienza che ci ha riservato ma, soprattutto, per l’entusiasmo ed il coraggio con i quali questi amici hanno intrapreso il lungo viaggio nella riscoperta di quei valori veri e indispensabili per essere felici, che sono l’amore e la condivisione della vita.
…il Signore è all’opera e grazie ai “piccoli” ci fa vivere giornate di gioia piena.
di Elisabetta Cantarelli e Mariangela Dodi, Comunità Condivisione di Fidenza, 2016
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.137