Abbiamo pensato ad uno spazio di intrattenimento, di socializzazione, anche se per poche ore la settimana, ed è scaturita l’idea di allestire un piccolo laboratorio creativo, Noi, genitori ed amici, ci siamo attivati per avere informazioni su realtà esistenti nel nostro territorio e ci siamo fatti aiutare da alcuni operatori per avere qualche input su cosa fare con i nostri ragazzi.
Piano piano la realtà ha preso corpo. Inizialmente abbiamo utilizzato lo spazio messoci a disposizione dal parroco, due volte la settimana per un paio d’ore, e ci siamo subito resi conto di quanto questa iniziativa fosse molto gratificante per le persone disabili, in modo particolare per Giovanni e Lorenzo. Dopo poco ci è stata segnalata Valentina, una giovane affetta da sclerosi e abbiamo invitato anche lei a partecipare al laboratorio. Per un paio d’anni siamo stati operativi in parrocchia ma poi ci siamo spostati in uno spazio comunale, in comodato d’uso, che a tutt’oggi stiamo utilizzando.
Cosa dire di questo laboratorio? Che è una bella occasione per socializzare, per stare insieme in amicizia e serenità. Anche noi volontari stiamo bene, sia fra di noi che mettendoci a disposizione dei ragazzi: li vediamo sorridenti e questo ci basta!!! Facciamo due o tre volte l’anno dei mercatini per proporre i nostri prodotti come cestini in midollino, sacchetti profumati, cornici realizzate con materiali di recupero, decorazioni su legno e altro che man mano la fantasia ci suggerisce.
Ecco cosa dicono alcuni di noi:
Marisa: per me venire qui in laboratorio è una bella esperienza, trascorro due ore serene, vengo proprio volentieri.
Ugo: venendo qui so di dare sollievo almeno ad una famiglia e questo per me è importante. Anche se a volte la voglia di fare laboratorio è poca, mi ritrovo contento perché ho fatto qualcosa di cui mi sento orgoglioso. Seguire i nostri ragazzi è dare loro dignità, uscire da una logica meramente produttiva: questo è il messaggio che noi dell’associazione “con il tuo passo”, della quale il laboratorio è parte, vogliamo diffondere.
Nini: in laboratorio sto bene, stare con i ragazzi mi rasserena, mi sento utile
Teresa: per me è mettermi al servizio, è dare sollievo alle famiglie e dignità ai ragazzi.
Sante: essere in laboratorio è entrare in contatto con il modo essere dei ragazzi, autentico e libero. È anche valorizzare le loro competenze: gioire della loro gioia, respirare la serenità che ti regalano, laboratorio come festa della vita.
Carla: per me non è sempre facile venire in laboratorio ma ogni volta vivo serenità e mi fa bene respirare la semplicità e l’immediatezza dei ragazzi. Loro sono autentici, non devono sembrare diversi. Questo per me è un insegnamento.
Giovanni: sono contento di venire qui, sto bene. Mi piace fare tutto, intrecciare il midollino, colorare, tutto quello che mi dite di fare.
Lorenzo: sono contento, sto bene con voi, in particolare con Ugo.
Carla Gaviraghi, 2016
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.134