Di che cosa si tratta?
Siamo abituati a leggere o ascoltare la Parola di Dio seduti, in chiesa, in assemblee, o a meditarla nella nostra camera, ma spesso ci dimentichiamo che l’uomo, creato da Dio, è unità di anima, corpo e mente, e che la Parola di Dio stessa, sin dal principio, è Dabar cioè Parola che dice e dà, poiché nel momento stesso in cui viene pronunciata produce un’azione, un fatto, ha un effetto creativo. Quindi perché non lasciare che questa Parola ci attraversi interamente e metta in azione il nostro corpo insieme al cuore e alla mente?
È quello che proviamo a fare insieme alle persone del Chicco attraverso dei metodi che si rifanno, in parte, alle tecniche dello psicodramma, nato come “teatro della spontaneità” elaborato da J.L. Moreno, uno psichiatra vissuto tra il 1889 e il 1974 che utilizzava il teatro come tecnica curativa e pedagogica per tutti i partecipanti. Questo metodo viene proposto da padre Beppe Bertagna in connubio al testo biblico, utilizzando la Parola di Dio come centro dell’incontro personale e comunitario, Essa diventa la risorsa più efficace e la chiave di lettura per comunicare con gli altri e con noi stessi.
Come avviene?
Un conduttore, colui che guida l’incontro e conosce le tecniche dei metodi attivi, prepara il tema, in questo caso il brano biblico o del Vangelo che si vuole animare; spesso si segue il tempo liturgico, proprio come usiamo fare nei nostri incontri domenicali, seguendo il carnet de route.
Al tema prescelto vengono associate tutte le fasi dell’incontro, che sono:
- il riscaldamento psico-fisico-relazionale;
- il sogno guidato;
- la rappresentazione spontanea;
- il messaggio conclusivo;
- la preghiera di ringraziamento.
Ci riuniamo in una sala abbastanza capiente da contenere 15/30 persone anche con le carrozzine. Si comincia con la fase di “riscaldamento psico-fisico- relazionale” in cui semplici giochi, simili a quelli che siamo abituati a fare nei nostri “cerchi”, simili ai “banz” o ai giochi scout, aiutano le persone ad entrare in una dimensione rilassata e giocosa, ad allentare i freni inibitori, a mettere in movimento il corpo e ed entrare in armonia con gli altri e con il gruppo.
Successivamente i partecipanti sono invitati ad assumere una posizione comoda, rilassata, per entrare nella fase del “sogno guidato”; il conduttore “racconta” il testo biblico invitando ciascuno ad immaginare la scena con gli occhi dell’immaginazione, come fosse un sogno, e a concentrarsi su ciò che più colpisce di questo racconto, un personaggio umano o un elemento del paesaggio, dell’ambiente. Terminato il racconto i partecipanti sono invitati ad immedesimarsi nel personaggio (umano o naturale o emotivo) del racconto che più li ha colpiti e a farsi avanti spontaneamente per la rappresentazione. Per aiutare questa immedesimazione si preparano dei foulard, delle stoffe colorate o qualche elemento che possa aiutare a mettersi in tutto e per tutto nei panni del personaggio individuato. Quando tutti i personaggi sono pronti sulla scena, si dà il via alla rappresentazione del racconto in modo spontaneo.
Cosa accade?
Nell’interazione spontanea tra i personaggi, gli effetti della Parola ascoltata ed immaginata, si esprimono in gesti, manifestazioni verbali, domande, che sembrano assumere la forma di preghiere, suppliche, di un dialogo spontaneo con Dio e con i suoi amici, di gesti compiuti come se quella scena realmente si svolgesse nel “qui ed ora” e noi realmente ne fossimo i protagonisti. Escono fuori quelle domande che forse da tempo avevamo nel cuore e non riuscivamo ad esprimere, escono fuori desideri e ringraziamenti, a volte anche la nostra rabbia ed incomprensione per quanto è accaduto e pure gioia riconoscente. È un momento di grazia in cui soffia lo Spirito tra i partecipanti che si aprono a questa esperienza.
Il conduttore aiuta, con delle tecniche, ad esprimere e verbalizzare gli stati d’animo, riflessioni, domande; a volte aiuta a superare dei momenti di empasse in cui ci sentiamo come bloccati in un ruolo e in certi sentimenti e pensieri, facendoci scambiare il nostro personaggio con un altro.
Sappiamo che per i ragazzi l’approccio fisico, fatto di gesti di affetto, di sguardi, di piccole azioni compiute insieme è un mezzo preferenziale per comunicare, più di tanti discorsi o letture che potremmo fare. Per questo partecipano volentieri e, come spesso ci hanno mostrato, esprimono l’essenzialità del Vangelo. Penso ad esempio a Salvatore che un giorno interpretava un discepolo accorso ad ascoltare Gesù sulla collina e che alla domanda “Chi è Gesù?” rispondeva subito “È il mio amico!” oppure ai gesti di perdono e di accoglienza che i ragazzi, interpretando discepoli ed amici di Gesù, non riescono a trattenersi dal fare nei confronti di pubblicani, prostitute, peccatori; gesti che inspiegabilmente toccano, lenendo e curando, le nostre ferite, che consolano i nostri dispiaceri, superano le nostre incapacità.
Al termine della rappresentazione, ogni personaggio è invitato, uno ad uno, a dare un messaggio individuale ad un altro per fissare nel cuore una parola di consolazione, d’incoraggiamento, un invito.
Infine, spogliati i panni dei personaggi e ritornati nel presente, come comunità di cristiani riuniti per un’occasione di ascolto e di accoglienza della Parola di Dio, ci piace concludere ringraziando il Signore per i doni che ci ha fatto durante l’incontro.
Così l’esperienza della drammatizzazione biblica ci consente un incontro con la Parola di Dio nella Chiesa fatta di persone, che siamo noi e ci permette di accogliere l’autenticità dei suoi doni.
Annick Donelli, 2016
Il Chicco, in breve
Il Chicco è una comunità dell’Arca fondata trent’anni fa a Ciampino (Roma) ed è la prima in cui siano stati accolti dei bambini con disabilità. Per loro la comunità è stata la prima casa. Oggi Fabio, Maria, Lucia, Armando, Silvia e Paolo sono adulti e nel tempo hanno aperto le porte della loro casa a molti altri amici. Sono arrivati Giorgio, Danilo, Marilena, poi Daniele, Francesco, Dafne, ma anche tanti che hanno voluto condividere la vita con loro per un certo periodo.
Presente in contesti religiosi e culturali diversi, L’Arca è una Federazione internazionale formata da comunità in cui persone con e senza disabilità mentale condividono la loro vita unite dallo stesso spirito di accoglienza, di condivisione e di semplicità. Le relazioni reciproche e la fede in Dio sono al cuore della vita comunitaria, la cui aspirazione è far conoscere i doni delle persone con disabilità mentale, riconoscere il bisogno che abbiamo gli uni degli altri, impegnarsi, dentro le differenti culture, a costruire insieme una società più umana.
Oggi il Chicco è in un momento di difficoltà: i continui tagli alle risorse pubbliche destinate alle persone con disabilità stanno mettendo in serio rischio la sopravvivenza della comunità. Si è pensato perciò di destinare la casa da cui tutto ha avuto inizio, ormai piccola per le esigenze della comunità, all’accoglienza e all’ospitalità: ancora una volta, potrebbe essere un “chicco di grano” per molti, una sosta di pace, un luogo di vita.
Adatta a ospitare fino a trenta persone, la Casa Chicco è oggi a disposizione di chi voglia trascorrere un tempo di ritiro e di preghiera, come di chi desideri visitare Roma e i luoghi sacri con comodità ma fuori dalla confusione metropolitana. Vicinissima all’aeroporto di Ciampino e alla stazione ferroviaria di Acqua acetosa e completamente attrezzata per persone disabili, la Casa Chicco offre possibilità di pernottamento con prima colazione, mezza pensione e pensione completa. La cappella della comunità è aperta a tutti gli ospiti ed è possibile prenotare la sala convegni per incontri e conferenze.
Al Chicco gli incontri sono condotti da Claudia Baldassari ed Annick Donelli. Claudia è teologa, insegnante di religione, docente invitata presso la Pontificia Università Urbaniana. Si è formata alla Scuola per Conduttori di Gruppi biblici con i Metodi Attivi, di padre Beppe Bertagna sj, e svolge attività pastorali di evangelizzazione attraverso percorsi biblici esperienziali, nelle diocesi italiane ed in ambienti non confessionali. Annick è assistente sociale ed amica delle comunità di Fede e Luce e del Chicco da tanti anni; ha frequentato il corso di Drammatizzazione Biblica tenuto presso la Pontificia Università Urbaniana ed è apprendista di Claudia.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.134