Ai campi di Fede e Luce si vive tutto questo (beh, magari il riposo per qualcuno non è proprio al primo posto…) e molto di più. Una vacanza in comunità è l’occasione per passare intere giornate insieme. E questo significa avere il tempo per dialogare, conoscersi, scoprire le abitudini e le passioni di ciascuno. Significa anche prendere il passo di chi magari impiega più tempo a muoversi o a mangiare e scoprire che in quei minuti rallentati sono nascosti parecchi doni. Significa darsi occasioni per riflettere con serenità sui temi che vengono proposti ogni giorno ed è anche più facile perché, se parliamo di amicizia, accoglienza, gioia, fedeltà, amore, abbiamo davanti tanti esempi concreti.
Lo stile può essere diverso: c’è chi organizza ogni secondo e chi lascia parecchio spazio al bisogno di relax; chi imposta corvèe che coinvolgano tutti nella preprazione dei pasti e delle camere e chi si concede di sedersi a tavola con tutto già pronto. Ma l’obiettivo di un “campo” è lo stesso: condividere giornate insieme, fare comunità.
E allora la risata contagiosa di Dani, la dolcezza di Silvia, la musica di Matteo, i mimi vissuti con Arianna, le nuotate di Paola, le passeggiate con Daniela, i Nutella party, le danze fino a tarda sera, gli avanzi di pesce tirati ai gabbiani diventano ricordi che si stampano nella mente e quando riaffiorano portano il sorriso. Quelle emozioni non si cancellano. Sparisce solo lo sguardo triste alla fine della settimana: perché la prossima vacanza sarà ancora più divertente e coinvolgente.
Angela Grassi, Milano – Un Fiume di Pace
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.129