Penso a Fede e Luce e mi dico… certo che c’ho avuto proprio fortuna. Me lo diceva sempre Fausta, la mamma di Carla, a Stè, c’ho avuto proprio fortuna ad incontrare Fede e Luce, che vita avrei fatto sennò? Sempre sola con Carla e suo papà Alberto, non avrei conosciuto tutti voi, non avrei avuto tutti questi amici, la mia casa ora è sempre aperta. Ecco questa è sempre stata, per me, l’essenza di Fede e Luce, una gran fortuna… come la vita. Come sarebbe stata la mia vita senza? Non lo so, certamente non mi sarei divertito così tanto e certamente non avrei così tanti amici.
Tu mi chiedi, si vabbè, ma quindi cos’è Fede e Luce? Lo chiedi proprio a me che l’ho conosciuta a 18 anni ed ora ne ho 54… “Ti sarai fatto un’idea…”
Mi piace pensare che ciascuno a suo modo si sia fatta un’idea, con tutte le emozioni che questa esperienza si porta dietro. Mi piace pensare che abbiamo dei punti fermi che ci accomunano: la comunità, i nostri ragazzi e la gioia dell’incontro. Ognuno di noi, passando per Fede e Luce, ha visto e sentito almeno queste tre cose. Queste tre cose le senti sempre, quando sei appena entrato e quando non riesci più ad uscire.
È un microcosmo fatto di relazioni, sacrifici, sofferenze, vacanze, feste e funerali, una comunità che vive, che certe volte fa tanta fatica, che si rinnova e che certe volte muore.
Allora parliamo un po’ delle emozioni. Quella che ti prende quando condividi ciò che stai vivendo, l’entusiasmo delle prime volte (non faccio niente di speciale, in fondo sto solo dando una mano), l’ansia che arriva quando ti accorgi che non riesci ad aiutare senza entrare in relazione e che queste relazioni sono “speciali” e “diverse” e che ti rendono fragile e scoperto. Ciascuno potrebbe raccontare le proprie; le mie sono troppe per metterle su questo foglio. Però per me la più grande di tutte è quella di sentirsi parte di una comunità, della tua e quella della regione e della provincia, sapere di esser parte di una comunità che è sparsa in tutto il mondo. Io ho avuto una gran fortuna… quando ho vissuto questa dimensione internazionale non ero mai solo, ma con me c’erano Corrado, Ciaccia, Fausta, Frank, Paola Maiolo, Rossana, Carla, Pietro ed Antonio ed Annarosa e potrei riempire pagine e pagine, di volti, di avventure e di storie, ma io ho avuto una grande fortuna…
È questa fortuna che vorrei raccomandarvi, anche e soprattutto nei momenti difficili, quelli in cui non sappiamo rispondere alle tante domande che ci arrivano dai genitori e dai loro figli, in quei momenti difficili in cui siamo soli, quando ci invecchiamo e siamo piccoli di fronte alla malattia. È stata proprio una fortuna aver incontrato Fede e Luce, magari non ci ha reso migliori ma certamente ci ha fatto divertire tutti insieme.
-di Stefano Di Franco, coordinatore Provincia Kimata, 2015