Provate ad individuare cosa possa spingere ad organizzare un pellegrinaggio.

Un Pellegrinaggio in Fede e Luce.

Un’iniziativa così rappresenta sempre un fenomeno  positivo, coraggioso, che nasce da spinte e motivazioni diverse: la storia di un movimento, la sua appartenenza, la ricerca di momenti di comunione.

Il nostro movimento nacque proprio da un pellegrinaggio a Lourdes, nella Pasqua del 1971.

Le motivazioni che portarono ad organizzarlo furono essenzialmente tre:

Il desiderio di andare con persone con disabilità mentale ad un santuario, così come fanno tutti.

La speranza che quell’esperienza venisse a creare una rottura con il passato, con un conseguente modo  nuovo di “guardare”, la persona con disabilità mentale;

La ricerca di momenti di comunione, confronto e condivisione della propria sofferenza;

Questi elementi furono i presupposti per dar vita a quel pellegrinaggio che si è poi rivelato un prodigio: quello della nascita del movimento internazionale “Foi et Lumière”.

Il coraggio di realizzare un desiderio ha trasformato la sofferenza in comunione: la paura di “osare” un così arduo progetto, in allegria, in confronto, in desiderio di rivivere ancora le emozioni dello stare insieme, del fare comunità, del ripetere il pellegrinaggio il più volte possibile.

L’alternativa era quella di restare immobili, paurosi, sterili, isolati nel proprio dolore, pensando di essere gli unici, di essere “soli”.

Ecco che il pellegrinaggio diventa ancora sinonimo di speranza, desiderio di cambiare le cose, desiderio di realizzare cose nuove per ricercare nuovi stimoli utili nel valorizzare quella bellezza interiore che è propria dell’essere umano in quanto tale, anche se disabile mentale.

Penso che gli stessi valori che caratterizzarono il pellegrinaggio a Lourdes abbiano influenzato il desiderio di realizzare quello di Roma ed Assisi, a giugno 2015. Nonostante i tempi siano cambiati, nonostante la società sia sempre più tecnologica; ieri come oggi, come domani, ogni membro di Fede e Luce, continua a desiderare di stare insieme, di condividere, di fare comunità, di essere pellegrino, per sentire dentro di sé quel forte senso di appartenenza al movimento, ma anche la voglia di sentirsi pronti a mettersi in “cammino”.

Queste premesse hanno dato vita al pellegrinaggio dei nostri 40 anni: germogliato e progettato più di due anni fa durante l’Assemblea Nazionale del 2013, con l’emozione e il senso di responsabilità nell’organizzare, dopo dieci anni, un nuovo pellegrinaggio nazionale.

Nata l’intenzione, ecco la necessità di porsi una seconda domanda: dove andare? Quale meta scegliere?

Il desiderio era di recarsi presso il santuario della Basilica di San Pietro ad incontrare Papa Francesco e poi, secondo la tradizione di Fede e Luce, proseguire per Assisi seguendo i passi di san Francesco.

Cosa portare? La speranza di essere accolti, di porre ai piedi di Papa Francesco le sofferenze e le delusioni, di essere abbracciati nonostante le nostre miserie.

Su questi elementi si è sviluppato il tema che ci avrebbe accompagnato: nella Pentecoste del 2014, durante un incontro, don Marco Bove – nostro assistente ecclesiastico – suggerisce “Coraggio, sono io” (Mt 14,27).

Arriva il giorno della partenza e, concedetemi la metafora, sembriamo essere come una squadra di calcio che ha finito la sua preparazione atletica: abbiamo studiato e lavorato su tutti i particolari tecnici e adesso iniziamo la gara. Anche in questi casi quanto meglio è stata curata la preparazione, maggiore sarà la probabilità di ottenere un buon risultato.

E, infatti, la fase preparatoria è stata molto articolata. L’équipe tematica e l’équipe logistica hanno lavorato separatamente ma si sono confrontate costantemente sui vari aspetti tecnici e tematici relativi alla realizzazione del programma, coinvolgendo anche le comunità.

Sono stati calendarizzati dei briefing di coordinamento, incontri, telefonate, mail, per decidere la sistemazione negli alberghi, la suddivisione nei pullman, la preparazione delle scatole, delle foto e degli oggetti da portare: stendardi, cartelloni, pietre… tutte cose che, sappiamo bene, abbiamo difficoltà ad infilare in valigia.

Si tratta di organizzare un partita in cui i risultati non sono fatti di numeri, né di vincite: il risultato è dato dal sorriso, dalla gioia, dalla comunione nel camminare tutti assieme verso un’unica vittoria uguale per tutti che si traduce nell’allegria di appartenere alla grande famiglia di Fede e Luce.

Non ci è dato sapere quanti goal abbiamo segnato, cantando il canto della comunità, nel teatro Lyrick, né dentro la Basilica Maggiore ad Assisi durante la veglia o ancora nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, durante la S. Messa finale.

Non sappiamo quanti goal ma visto il modo in cui il pellegrinaggio viene inteso dai “fedelucini”, cioè vivere  in comunione un grande evento e festeggiare la nostra storia, allora noi ad Assisi e a Roma possiamo dire di aver vinto la nostra coppa!

Siamo ritornati nelle nostre comunità come dei veri CAMPIONI!

Campioni della GIOIA.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.131, 2015

SOMMARIO

Editoriale

Cinque azioni di Cristina Tersigni

Dossier - Coraggio, sono io!

Tornare ad Assisi passando da Roma di don Marco Bove
La felicità è imperfetta di Isabella Gimmi
Come nasce un pellegrinaggio... di Paolo Tantaro
Con tanta voglia di fare di Flora Atlante
Viaggiare alla pari di Davide
Non ci sono parole! di Carla Gaviraghi
Il nostro scoop di Gruppo Cesano Boscone
Accompagnata e accudita di Pierina Formiconi
In un attimo decine di volti di Angela Grassi
Pronta a riviverlo! di Arianna Giuliano
La forza della fragilità di Gruppo Cesano Boscone
I miei primi quarant’anni di Laura de Rino
Una semplicità bella e ricca di Carlo Gazzano
La relazione e la famiglia di Stefano
Un solo nome di Vanna Rossani
Nonostante alcune delusioni di Caterina Mercurio  
Un turbinio di eventi di Pietro Vetro
Ho imparato a nuotare di Rita Massi

Castel Porziano in festa di C. Tersigni, F. Castoldi, G. Buongiorno
Che bella estate! di Comunità Madonna della Provvidenza 
Bicoca’s Got Talent di Giovanni Grossi
Tempi nuovi per i campi? di Valentina Calabresi
Scampoli di paradiso di don Enrico Cattaneo

Rubriche

Viola e Mimosa di Giulia Galeotti

Come nasce un pellegrinaggio in Fede e Luce ultima modifica: 2015-09-22T09:28:30+00:00 da Paolo Tantaro

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