Non avevamo idea di cosa fosse, del perchè quel bellissimo neonato dai grandi occhi azzurri avesse avuto una simile diagnosi…
Non è facile accettare l’inaspettato, l’imprevisto, sentirsi impreparati verso ciò che non conosci. E le notti…il pianto silenzioso che infinito scende giù…
Mia moglie Patrizia è stata subito forte insieme alla sua forte famiglia che non ci ha mai lasciato un giorno da soli…ma io non avevo dalla mia parte la stessa forza, e poi il mio ruolo di padre che lavora occupava gran parte del giorno.
E, attraverso percorsi di riabilitazione che rendevano sempre più competenti la mamma e la zia materna, sono trascorsi i primi anni della nostra famiglia allargata.
Poi Fede e Luce entra nella nostra vita e, anche se non partecipo subito alla vita del movimento, comincio a crescere anch’io attraverso Patrizia che si integra subito e noto la grande gioia che pervade Luciano ad ogni incontro.
Questo percorso insieme all’incontro con tante persone speciali ci coinvolge nella decisione di provare ad avere un’altro figlio, dopo il mio lungo rifiuto.
E nasce Luna, il secondo dono che Dio ci ha fatto… dono che aiuta tutti noi a gioire ogni giorno delle cose piccole e grandi della vita e che porta a chi le sta accanto la naturalezza e la semplicità di accoglierci così come siamo.
Ho capito attraverso Luciano, che non conosce la nostra “normalità”, che, a dispetto degli sguardi di pietà e commiserazione, ognuno di noi è uguale agli altri, se ci amiamo come Dio ci ama, così come siamo…
Natale, 2014
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.127