Il Mosaico: un insieme di sassolini colorati provenienti da tutte le parrocchie della prefettura, ciascuno con la sua storia ed identità a comporre il volto di Cristo. Questa è stata la prima intuizione di Mariangela ed anche in questo ha avuto ragione, la profezia si è avverata ed ancora oggi ne sentiamo i benefici. È stata per noi la stella polare, con la sua perspicacia, la tenacia e l’inventiva, ci ha guidato da un oceano denso d’incognite, in un mare illuminato dalla speranza.
Noi volontari abbiamo imparato da lei ad essere gli angeli custodi di tanti cari ragazzi che abbiamo sempre considerato amici e fratelli. Nel gioco, nel lavoro, nei momenti di convivialità, ancora oggi dimentichiamo le loro incertezze e li sentiamo così vicini da confonderci con loro. Mariangela con i ragazzi è stata sempre gioviale, ma sapeva anche essere decisa, non ha mai sopportato piagnistei: “i brutti pensieri lasciamoli fuori” ed aveva ragione, eravamo tutti coinvolti in un progetto divino e non c’era spazio per la commiserazione. Aveva ben presente il concetto di famiglia, spesso prescindeva dalla sua famiglia naturale che considerava un dono di Dio, per riportare nel nostro ambiente, quell’affettuosità e amore di cui era testimone. Ci rendeva partecipi dei suoi momenti più belli, ci parlava dei suoi monti, delle tradizioni.
A Natale e a Pasqua, ci suggeriva canti, danze, poesie per ricreare con noi atmosfere d’incanto. Era molto religiosa, ci invitava spesso alla preghiera spontanea e alla riflessione e tutto ciò ci faceva sentire forti.
Mariangela ci manchi, ci mancano i tuoi consigli, i tuoi incoraggiamenti, guidaci con amore come hai sempre fatto e consolaci con il tuo eloquente sorriso, noi pregheremo per te e ti sentiremo ancora vicina.
Gli amici del Mosaico, 2014
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.128