Tra i tanti ricordi di Mariangela, sempre presenti in me, anche dopo tanti anni che ho lasciato Fede e Luce, uno tra questi accompagna la mia preghiera, ogni volta che leggo il Salmo 126.
Qualche ora prima della morte di sua figlia Francesca, Mariangela mi aveva sussurrato all’orecchio questi versetti che lei ripeteva spesso: “Chi ha seminato nelle lacrime, miete nella gioia! Se ne va, se ne va piangendo, porta la sua semenza; ritorna, ritorna cantando, carico della sua messe” (Salmo 126,5-6) Ed aveva aggiunto: questo versetto parla di noi!
Mariangela non pensava allora solamente a lei e a suo marito Paolo, ma a tutte le famiglie che vivevano la stessa prova. Donna di fede, di determinazione e di coraggio, sapeva che nel cuore della speranza cristiana, è presente Colui che ci accompagna fino all’interno delle nostre insondabili solitudini e dona fecondità e senso a Ciò che, allo sguardo umano può sembrare sterile e insensato.
Nel nome di questa speranza, Mariangela si è battuta durante tutta la sua vita per dare coraggio a coloro che avevano ben ragione di non averne ed ha operato, come nessun altro, affinché nascesse e si sviluppasse la grande famiglia di Fede e Luce. Ben prima che Papa Francesco lo ricordasse nella sua bella esortazione apostolica, Evangelii Gaudium, lei sapeva, per averlo vissuto nella sua carne e in seguito su quella delle famiglie che spesso accompagnava e sosteneva, che esiste un mistero salvifico dei poveri.
Grazie Mariangela di avermi permesso di comprenderlo e di aver tanto schiarito la mia vita di prete attraverso una luce particolare. Grazie a tutti gli amici di Fede e Luce incontrati allora e mai dimenticati nella mia preghiera.
Mgr Pierre Debergé , 2014
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.128