La scrittura passionale ma ordinata non sembra appartenere ad un’autrice alle prime armi. È probabilmente questo l’aspetto che rende il romanzo così coinvolgente e sorprendente, denso di emozioni intime di una donna e una mamma nel confronto quotidiano con una figlia così diversa ed ermetica.
“Borderline” è un termine un po’ generico. Si utilizza per definire una personalità “al limite”, ovvero con comportamenti estremi dal punto di vista psicologico e fisico, ma chiaramente lo spettro di questi comportamenti è piuttosto ampio.
Dall’estrema chiusura emotiva fino alle fughe da casa, Sara fa vivere a sua madre diversi momenti di drammaticità in cui emerge un solo e unico sentimento da parte sua: l’impotenza. Il dolore e il senso di colpa di non capire la propria figlia, di non intuire la mossa giusta da fare. Sarebbe facile dire che i disagi dei figli nascono solo da una cattiva educazione, questo libro ci aiuta a scoprire che, forse, non è sempre così.
Matteo Cinti, 2014
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.126