“Cosa c’entra, siamo tutti diversi, dai, vedrai che non è così difficile”
“Ma… Marta è piccola, ho un sacco di cose da fare, tanti pensieri…”
“Tutti noi abbiamo i pensieri, fosse per questo non si muoverebbe nessuno.”
Ogni tanto mi chiamava al telefono perché voleva che anche a Milano nascesse una comunità FeL.
Ha avuto molta costanza; quando aveva in mente una cosa non mollava mai!
E quando finalmente qui qualcosa cominciava a muoversi le telefonate continuavano e il suo entusiasmo, la sua sicurezza, correvano sui fili e ci comunicavano energie, forza e nuove idee. Lei, Mariangela, era un vulcano e un po’ alla volta è riuscita a trasmetterci la sua passione, il suo entusiasmo per questa cosa che qua e là cominciava a nascere.
Lei sapeva che tante mamme erano sole come si era sentita e si sentiva lei.
Mamme che desideravano vedere i loro figli, non evitati, tenuti lontani, ma amati e considerati figli di Dio prediletti, capaci di voler bene e di aiutarci con la loro semplicità e naturalezza.
E così quando la prima comunità qui muoveva i primi passi è arrivata da Roma con i suoi ragazzi, le sue mamme, i loro amici contagiati dal suo entusiasmo, pronti a trasmetterci il morbo di FeL che così anche a Milano cominciava a serpeggiare. Così lo chiamava Mariangela. Perché l’interesse e la forza per iniziare a partecipare a FeL avvenivano solo per contagio.
Mariangela aveva il dono di parlare con il cuore, si sentiva subito che la forza che l’animava ti avrebbe convinto, ti avrebbe aiutato. Così é stato per me, per tanti anni. Grazie sorella.
Annamaria Mazzarotto, 2014
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.128