Un fiume di pace – Nord

Il 20 ottobre abbiamo vissuto la festa d’inizio anno delle comunità della Lombardia. Ad accoglierci, gli amici di Gratosoglio e il simpatico don Mauro. Che regalo! Il tema: “Quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale” e il nostro nome è su un frutto disegnato. Ritrovarsi è sempre una grande festa, la gioia di incontrare i volti parte della nostra storia fa bene, non ti senti più solo anche quando le circostanze sono difficili.
Dopo l’introduzione della coordinatrice Angela e di Mauro, che emozione ascoltare le parole di Jean Vanier in un video proiettato a Leeds: ci invita a essere ora, ognuno di noi, fondatore di Fede e Luce. La testimonianza di Roberto e Angelo, dal Veneto, dà un assaggio dell’esperienza a Leeds: poche parole e la gioia nei loro sguardi hanno commosso e divertito tutti. Nel salone si nota una casa, quella di Fede e Luce, costruita sulla roccia: ognuno è invitato ad attaccare una pietra, segno di appartenenza alle nostre comunità in cammino da quarant’anni. Nei gruppi ci siamo chiesti: quali frutti lo Spirito chiede a una comunità oggi? Come possiamo uscire dal guscio, aprirci agli altri, farci conoscere? Quale Fede e Luce desideriamo per il futuro? Durante la messa celebrata da don Mauro, condividiamo il lavoro: desideriamo far sentire quella “voce” lieve ma tenace che ha colpito e segnato la vita di ognuno di noi. Nelle foto finali, i nostri volti sono proprio i frutti dell’albero del giardino di Fede e Luce, il giardino della vita!
Paolina (Rho)

Kimata – Centro

Abbiamo cominciato un altro anno. Dove saranno Nemo e gli amici della scogliera, il Cappellaio Matto ed Alice con le sue meraviglie, le spiagge di Aya Napa a Cipro e le montagne del Trentino, i Figli dei Fiori di Pace Amore e Libertà… dove saranno la Sirenetta ed i pagliacci Fedele e Lucente? L’entusiasmo di quei giorni ci accompagna verso il freddo inverno; il calore, i sorrisi, i momenti condivisi, le preghiere ed i canti sotto la luna, sono parte di tutti noi. Eccoci di nuovo sulla strada, con qualche fatica in più. Come un motore un po’ vecchiotto ci mettiamo in moto. Tutte le comunità iniziano ad incontrarsi, qualcuna “alla grande”… come quella de il Cammino di Perugia che ha partecipato ad Assisi all’incontro col Papa Francesco il 4 ottobre, con amici di Roma, Parma e Fidenza, due giorni di festa, faticosi e pieni di grazia. Ci aspettano, un nuovo vice coordinatore, nuove elezioni per alcune comunità, un cammino più lungo per qualcuna, per una partecipazione più condivisa. In Grecia le due comunità di Atene stanno iniziando un cammino verso nuove elezioni. La barca di Kimata ha un equipaggio con tanta esperienza, molti un po’ stanchi, ma mai scoraggiati. Pensavo ai figli dei “vecchi amici” perché possono essere uno strumento di rinnovamento. A noi fu donato l’incontro con l’altro, l’appartenenza ad una comunità che aveva ed ha al centro i più piccoli, la possibilità di crescere apprezzando la semplicità di amare. Ora questa eredità non è più solo nostra, dobbiamo condividerla.
Stefano Di Franco

Mare e Vulcani – Sud

Il 1° giugno scorso è andato in scena “Le avventure di Pinocchio”, lo spettacolo realizzato dalla comunità di Messina “Edelweiss” per la GAC 2013, tutto realizzato con canti e musica dal vivo grazie all’aiuto del gruppo scout della parrocchia. Il successo è stato clamoroso, ma l’impegno di TUTTI è stato fondamentale.
I nostri ragazzi, che hanno interpretato tutti i personaggi di Pinocchio, erano accompagnati in scena ognuno da un amico, un po’ come se fosse l’anima del personaggio, mentre altri amici, da dietro le quinte, davano voce ai personaggi. La scelta di questa modalità è stata dettata un po’ dalla difficoltà dei nostri ragazzi a ricordare le battute, un po’ dal voler far passare il messaggio di Fede e Luce. Il ragazzo al centro, l’amico che l’accompagna e lo sostiene e il genitore, “nell’ombra”, che è sostenuto dalla comunità e sostiene la comunità. E poi… la scena finale, quando Pinocchio diventa bambino. Interpretato da un ragazzo, Pinocchio si guarda davanti allo specchio e abbraccia il suo riflesso, interpretato da un amico, e si invertono, a significare quanto nell’amicizia più profonda non ci siano differenze, ma un amore che la rende salda.
L’emozione ha coinvolto tutti e ci ha insegnato che bisogna sempre andare avanti, nonostante le difficoltà, e che bisogna osare per rendersi conto che affidandosi a Dio tutto è possibile, per crescere e rinnovarsi e trovare nuova linfa per le comunità.
Carlo

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.124

Dalle province n.124 ultima modifica: 2013-12-14T13:15:00+00:00 da Redazione

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