Consiglio a tutti coloro che hanno un po’ di tempo per leggere, ma soprattutto la voglia di approfondire qualche tema interessante della nostra vita, di leggere questo breve testo della giovane filosofa Michela Marzano.

Rccoglie e approfondisce l’intervento che ha tenuto al convegno nazionale sull’integrazione scolastica, al termine del quale ha ricevuto un caloroso riconoscimento. Di lei abbiamo già presentato il libro “Volevo essere una farfalla” dove ci parla come sia riuscita a vincere l’anoressia.

Questo è un libro breve ma intenso. Ci svela in poche pagine alcune verità profonde della condizione umana: “Senza accettare le proprie fragilità

È impossibile ammettere le imperfezioni degli altri… Come trasformare le ferite che ci abitano nel nostro punto di forza, in ciò che permette alla fiducia reciproca di manifestarsi…nell’accettazione dell’altro così com’è…”.
Mai prima di aver letto queste pagine, mi ero soffermata su come sia importante “la fiducia”; la propria e quella degli altri. Senza la fiducia è impossibile un impegno reciproco, una solidarietà a senso doppio, una vicinanza profonda con “l’altro” così come è e non come vorremmo che fosse.

Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse il suo parere sul libro, dopo averlo letto e approfondito.

M.B., 2013

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.123

Cosa fare delle nostre ferite – Recensione ultima modifica: 2013-09-13T15:00:04+00:00 da Mariangela Bertolini

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.