Rccoglie e approfondisce l’intervento che ha tenuto al convegno nazionale sull’integrazione scolastica, al termine del quale ha ricevuto un caloroso riconoscimento. Di lei abbiamo già presentato il libro “Volevo essere una farfalla” dove ci parla come sia riuscita a vincere l’anoressia.
Questo è un libro breve ma intenso. Ci svela in poche pagine alcune verità profonde della condizione umana: “Senza accettare le proprie fragilità
È impossibile ammettere le imperfezioni degli altri… Come trasformare le ferite che ci abitano nel nostro punto di forza, in ciò che permette alla fiducia reciproca di manifestarsi…nell’accettazione dell’altro così com’è…”.
Mai prima di aver letto queste pagine, mi ero soffermata su come sia importante “la fiducia”; la propria e quella degli altri. Senza la fiducia è impossibile un impegno reciproco, una solidarietà a senso doppio, una vicinanza profonda con “l’altro” così come è e non come vorremmo che fosse.
Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse il suo parere sul libro, dopo averlo letto e approfondito.
M.B., 2013
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.123