Nei dibattiti sull’anoressia è facile cadere nel classico stereotipo che la lega alla ricerca della bellezza e alla brama di un corpo magro e snello. Ma dietro c’è davvero molto altro e a spiegarlo, in prima persona, è Michela Marzano.

La filosofa italo-francese ha vissuto per diversi anni l’incubo dell’anoressia. Ha quindi deciso di raccontare la sua esperienza e quali disagi psicologici ne hanno contribuito allo sviluppo.

Quando si riferisce all’anoressia, Michela parla di “sintomo”, non di “malattia”; un sintomo della sua spasmodica ricerca di approvazione da parte del padre, della volontà di essere sempre ‘brava’ ai suoi occhi. Una convinzione che la spingerà oltre i limiti del suo fisico. Sicuramente un testo intimo, ruvido, che saprà attirare per la sua forte personalità e lo stile moderno e ricco.

Tramite i suoi pensieri, Michela ci svela cosa si nasconde dietro la ragazza anoressica che tutti hanno giudicato, ma pochi hanno capito.

Matteo Cinti, 2012

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.120

Volevo essere una farfalla – Recensione ultima modifica: 2012-12-10T15:00:04+00:00 da Matteo Cinti

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