All’angolo blu troviamo Philippe, un uomo molto ricco che vive nel lusso del centro di Parigi, diventato tetraplegico dopo un incidente mentre faceva parapendio. All’angolo rosso c’è invece Driss, un ragazzo di colore che vive tra povertà e delinquenza. Incredibilmente, Driss, contro i suoi stessi desideri, in quanto non interessato al lavoro, viene assunto da Philippe come badante personale. Tra loro non si può nascondere l’abissale divergenza nel modo di vivere, ma pian piano, attraverso una sorta di complicità tra diversi, riusciranno a trovare amicizia e gioia di vivere.
La storia di per sé è molto semplice e mostra degli elementi narrativi già visti in altri film, il che rende la visione a tratti prevedibile. Anche lo stile di realizzazione è classico: dopo una scena iniziale che vede i due a tutta velocità tra le strade di Parigi, il resto del film è per buona parte un lungo flashback che narra le vicende in modo lineare.
Ma allora cosa colpisce di questo film? Proprio questo: la sua semplicità e la sua straordinaria verità. L’amicizia, la comicità, l’incontro speciale, la trasgressione delle regole, la speranza del cambiamento e l’immancabile storia d’amore. Tutte tematiche che ci appartengono, ci piacciono e ci divertono, che parlano di noi, unite a una regia che non chiede impegno e ad una interpretazione più che credibile dei due attori François Cluzet (Philippe) e Omar Sy (Driss). Tematiche e stili che rendono questa storia un piccolo gioiello da vivere profondamente, specialmente sapendo che è ispirata a una vera storia di due veri amici.
Il riscontro in patria è stato incredibile: in due mesi è diventato il secondo film di maggior successo di sempre in Francia, tanto da ispirare la produzione di un remake americano. In Italia è approdato lo scorso 24 febbraio con il titolo più commerciale che incisivo Quasi amici, sottolineando l’improbabile amicizia tra i due protagonisti. Per chi se lo fosse perso al cinema, sarà in vendita in DVD e Bluray alla fine di giugno.
Matteo Cinti, 2012
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.118