La forza del libro è soprattutto nell’esperienza vissuta dalla sua autrice da bambina: allontanata dalla sua famiglia all’età di 18 mesi, rimane in affidamento fino alla maggiore età. Oggi ha poco più di 30 anni, è divenuta un’esperta di affido e adozione e ricorda quel periodo come una sorta di limbo. In questo libro attraversa la sua vicenda e quella di altri bambini incontrati durante il tirocinio al Villaggio SOS di Trento dove lei stessa è stata accolta per molti anni trovando importanti figure di riferimento alternative a quelle familiari mancanti.

Se la lettura a volte risulta un poco difficoltosa, in parte per la lunghezza di alcuni capitoli, si tratta comunque di un testo interessante per chi voglia conoscere alcune questioni rispetto al complesso mondo dell’affidamento familiare, soprattutto a quanto sia importante non dimenticare, nel prendersi cura di un minore deprivato, della relazione con la sua famiglia d’origine; del prendersi carico, in modo differente, di genitori spesso, a loro volta, minori deprivati e di bambini, potenziali genitori deprivanti.

Cristina Tersigni, 2012

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.120

L’altra famiglia. Storie e percorsi di affido al Villaggio SOS – Recensione ultima modifica: 2012-12-10T15:00:04+00:00 da Cristina Tersigni

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.