È uno dei momenti di festa del primo consiglio mondiale dei coordinatori di Fede e Luce, cui abbiamo partecipato dal 29 gennaio al 2 febbraio a Lourdes, insieme con Lucia Casella, nostra vice coordinatrice internazionale. Là dove tutto è nato nel 1971, sono iniziate le celebrazioni per questi primi quarant’anni di amicizia e condine. Ta tanta commozione. E la gioia di sentire che lo stesso stile viene vissuto in tutto il mondo, all’interno di culture completamente diverse, cercando di dare concretezza allo spirito ecumenico che ci appartiene da sempre.
Per la prima volta dalla riorganizzazione del-2008,.i coordinatori di tutte le province di Fede e Luce sparse in.80. Paesi si sono. ritrovati.
Abbiamo condiviso nei gruppi dt lavoro gioie 2 preoccupazioni; cisiamo resi.conto della necessità di portare solidarietà a chi sperimenta serie difficoltà economiche, scoperto le tensioni che angosciano gli amici dell’Egitto, che hanno dovuto rimandare i loro incontri già ben organizzati a causa delle rivolte scoppiate nel loro Paese (e il pellegrinaggio non è slittato per i conflitti in sé, ma perché nessuno avrebbe potuto prendervi parte se non gli stessi amici di Fede e Luce: quale testimonianza maggiore per essere veri messaggeri di. gioia?). Abbiamo riflettuto su come aiutare a far crescere le comunità che accompagniamo e fatto il punto sui pellegrinaggi che sono in programma quest’anno e nel 2012;
C’è una grande sala, alla Citè de Saint Pierre, a forma di piramide. Lì abbiamo pregato, cantato, ascoltato, dialogato. Ghislain du Chenè, il “grande capo” internazionale, ci ha invitato a ripensare il nostro ruolo, a discernere “ciò iche porta frutto e ciò che invece non-ne dà, tenendo lo sguardo fisso all’essenziale”, a crescere “in armonia con. gli altri”; a “vivere un servizio umile; prendendo spunto dall’esempio che Gesù»ci ha-dato nella lavanda ‘dei piedi”. Insomma, ..prima di metterci in cammino verso Loreto, Roma o San Francesco di Paola, siamo chiamati a un “pellegrinaggio interiore, per liberare lo.Spirito che è in noi e fare in modo che porti frutti”.
Marie-Hélène Mathieu non ha potuto essere con noi. L’hanno sostituita Corinne Chatain, della segreteria internazionale, e Martine Guénar, dell’OrganizzazionÈ cri stiana per l’handicap. di Lourdes. È stato bello ripensare con loro alla figura di Bernardette. Che fosse povera.e malata lo sapevamo, ma non avevamo mai pensato a lei come a una’ “persona fragile, con difficoltà di comprensione”, come uno dei;nostri ragazzi. Ecco, l’Immacolata si-rivolge a lei dicendo “Mi fareste la grazia divenire qui per-quindici giorni?”. Le dà del “voi”, in segno di rispetto. “Bernardette è una grazia per Maria e voi che portate i ragazzi di Fede.e Luce a Maria e a Gesù fate loro un’immensa grazia!”, ci ha detto Martine. Che rivelazione sentirsi dire che “i frutti di quell’incontro alla grotta siamo noi, ancora oggi”!.
I ragazzi. Già. Quanto ci sono mancati in quei giorni! Abbiamo parlato, discusso, lavorato… Ma i ricordi più belli di questo consiglio sono legati a Marie Aurelie e al piccolo Sam; le uniche due persone con handicap presenti: una. dolce ragazzina infreddolita sulla sua ‘carrozzina e un bimbo di cinque. anni che è una vera carica di simpatia esplosiva in un fisico minuto e fragile. Marie Aurelie.ha acceso, alla veglia, la fiamma che rappresentava lo Spirito donato a ciascuno. “È davvero il fuoco”, ha detto fra le lacrime mamma Michéle, mentre la sosteneva con tutto‘il.suo amore. E noi abbiamo sentito quel’ A entrare field cuore, scaldarlo, riempirlo di fiducia. Una grazia immensa.
Il fuoco è stato il tema delle nostre giornate. Il consiglio si è chiuso il giorno della festa della luce. Dopo avere ricevuto lo stendardo e un piccolo cero da portare ai nostri pellegrinaggi, ci siamo radunati in processione attorno a un grande falò, all’aperto. “Sullà scia della gioia dei primi pellegrini ha esortato l’assistente internazionale, il peruviano Père Isaac Martinez — siate Messaggeri della gioia! Grazie. per la vostra presenza nel mondo, per la fedeltà degli amici, per la generosità di tante persone. Grazie per l’unità e l’armonia. Che le celebrazioni comincino: Alleluja!”.
MarieHelène ci ha fatto avere una breve lettera: “Siate messaggeri del donòo che Gesù ci Ha affidato dalle mani di Maria. Che il nostro amore chiami altre famiglie, suscitinuove comunità perché le persone con handicap trovino il loro posto nella Chiesa e nel mondo”.
A Ghislain l’ultimo pensiero, accendendo il cero a cui tutti abbiam attinto la luce da portare nelle nostre province: “C’è un cuore che batte e tutti ne siamo responsabili. Quarant’anni fa, Jean ci ha detto: “fate tutto ciò che lo Spirito vi ispirerà”. Siamo fedeli a questo invito! C’è ancora una barca sulle acque in tempesta, Gesù dorme sul fondo, ma lo Spirito soffia sulle acque e le placa. Soffia sulla vela e ci spinge al largo. Siamo messaggeri della gioia, facciamo in modo che questo fuoco divampi nel mondo. Portiamo a tutti il calore di questi incontri: buon pellegrinaggio, Alleluja!”.
In quel momento, mentre il falò sprigionava fiammelle spinte qua e là dal vento di Lourdes, ci siamo sentiti più uniti che mai a tutte le nostre comunità. Quel fuoco lo portiamo a tutti quanti, al Nord con Galileas e Ucraina, al centro con Grecia, Cipro e Croazia e al sud con Polonia e Slovenia. Così lo ripetiamo a tutti quanti: Alleluia!
Angelo, Stefano,Carlo, 2011
Coordinatori di Un Fiume di Pace, Kimata e Mari e Vulcani
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.114