Avevamo cominciato scrivendo nell’introduzione: “Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia” fa dire Shakespeare ad Amleto. La realtà è sempre più grande dei nostri pensieri e ci sono dei fatti che accadono nella vita che ci richiamano questa verità in modo sorprendente. Ebbene questo si è realizzato in modo superiore alle aspettative secondo “una buona misura, pigiata, scossa e traboccante” come dice Gesù (Lc. 6,38).
Il Festival è stato introdotto dalla mostra d’arte irregolare dedicata alle ‘Figure della ProtezionÈ curata dalla storica e critica d’arte Bianca Tosatti. Si tratta della quarta mostra d’arte irregolare organizzata dalla Cooperativa Nazareno nella città di Carpi con un grande afflusso di pubblico e che ha visto la consacrazione dell’artista Gianluca Pirrotta del nostro Atelier Manolibera. Questo artista è stato selezionato tra 500 artisti europei e parteciperà a Monaco di Baviera al Premio Euward: il più prestigioso premio di pittura e arte grafica europea rivolto ad artisti con disabilità mentale.
Altro evento spettacolare è stato l’Open Festival, momento di incontro e concorso tra vari gruppi provenienti da tutta Italia: quest’anno nelle varie discipline (Teatro, Danza, Musica e Cinema) si sono succeduti più di 20 gruppi provenienti da Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Marche, Toscana e Veneto. L’entusiasmo dei partecipanti e le stupende performance ci hanno donato qualcosa di vero e bello che rimarrà per sempre nel nostro cuore.
Ma più di tutti gli spettacoli, più delle persone famose che hanno voluto partecipare agli eventi (come Paolo Cavoli, il mitico “assessore” con Claudia Penoni; Paolo Brosio con Iva Zanicchi ), ci ha colpito la straordinaria capacità di accoglienza raccontataci dalle mamme di Cremona nel film —— documentario “Tremendamente Amati”. La forza che nasce dalla fede che fa essere liete queste mamme che hanno figli disabili anche gravissimi ma che sono in pace con sé stesse, ha creato nei presenti una nostalgia per questa letizia e il desiderio di possederla.
L’altra cosa che ci ha veramente stupito e fatto balzare il cuore nel petto è stato l’incontro straordinario tra David Jackson ed i nostri ragazzi nel laboratorio musicale. Questa gloria del Rock Progressivo degli anni ‘70 ha iniziato a lavorare con le persone con disabilità utilizzando il metodo SoundBeam che si basa sulla generazione di suoni a partire dal movimento del corpo. Laddove nessuno di noi aveva visto qualcosa, lui ha scoperto talenti ed abilità insospettate che hanno permesso a Roberto e Marco (gravemente tetraplegici) di esibirsi, due giorni dopo, nello spettacolo “Inside the music”. La gioia che traspariva dai loro occhi, il commento della madre di Roberto(“Ma quello lì è mio figlio?”), lo spiazzamento di noi operatori, che dopo tanti anni che conosciamo questi ragazzi non ci eravamo accorti di nulla, sono tra le cose più importanti successe in questi festival.
Il nostro comunicato finale — che tradizionalmente riassume l’esperienza del festival — si concludeva così: “Se volete veder le stelle spegnete i vostri lumi” diceva una frase di qualche tempo fa: David Jackson, con la sua semplicità di sguardo, ce l’ha dimostrato. Ha colto quel bagliore improvviso, quel luccichio nascosto — in inglese “twinkle” che difficilmente noi vediamo perché impegnati a misurare, catalogare e definire persone e cose nel tentativo di creare “sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’essere buono . Auguriamo a tutti di avere gli occhi semplici come quelli di un bambino per tornare a cogliere quel bagliore, quel luccichio originale che si può scoprire in ogni cosa.
E adesso via, rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a preparare il prossimo Festival!
Sergio Zini , 2010
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.111