A seconda della sua età e dello sviluppo psicogenetico, il bambino ha delle concezioni diverse della morte. Se finora non ci sono studi specifici per i bambini con disabilità mentale, conoscere le diverse tappe di questo sviluppo può aiutare a raggiungere il bambino al suo livello, in funzione delle sue capacità di comprensione.
Da 0 a 3 anni

Fino a 6 mesi, il neonato non distingue il suo corpo da quello della madre, perciò vive la morte come una rottura insuperabile. Il suo corpo assorbe l’ansia e lo sconforto degli adulti che lo circondano.
Dopo i 6 mesi, il bambino si considera un essere separato dalla madre. Vivrà lo sconforto della separazione come un vero abbandono, esprimendo la sua vulnerabilità con dei comportamenti come fasi di prostrazione o di sconforto strazianti.
Molto sensibile ai cambiamenti nel quotidiano, le emozioni del bambino sono il riflesso delle emozioni degli adulti.

Come fare e come essere?

Osservare il bambino per notare eventuali differenze nel sonno, nei pasti, nei comportamenti. Rispondere ai suoi bisogni di sicurezza e di tenerezza con la presenza al suo fianco di una persona che lo ami, già presente nella sua vita quotidiana abituale. Spiegare anche al bambino, con parole molto semplici e precise, quello che succede intorno a lui. Riconoscere e dare un nome allo sconforto del bambino: “So che sei triste, che papà ti manca…” Insieme alle parole, ilbambino ha bisogno dello sguardo, del contatto, dell’affetto degli adulti, per percepire che lui continua a vivere.

Da 3 a 6 anni

Il bambino interpreta tutto quello che succede partendo da se stesso. Essendo vivo, non può comprendere che una persona amata sia morta. Per lui, la morte è un processo reversibile, ignora il concetto di fine definitiva. Tende a sentirsi colpevole di qualcosa, perché si vede come il centro del mondo. La logica con cui stabilisce i legami tra gli eventi non è rigorosa.
I suoi comportamenti lasciano perplessi gli adulti: manifesta piacere e si mostra poco colpito, oppure è triste, arrabbiato, nervoso, di umore instabile. Chiede spesso quando tornerà il defunto.

Come fare e come essere?

Rassicurare il bambino e verbalizzare le emozioni che prova: ”è normale che tu sia arrabbiato perché tuo fratello è morto…” Rassicurarlo riguardo a un eventuale senso di colpa: “Non è colpa di nessuno quando qualcuno si ammala o muore”. Spiegare bene la differenza tra una malattia grave e una non grave, perché il bambino potrebbe temere cose che non ha motivo di temere.
Rispondere sempre molto semplicemente, senza troppi dettagli ma con le parole giuste: non parlare di viaggio, ma di morte, e non dire ”si è addormentato” perché il bambino rischia di aver paura di dormire…

Da 6 a 9 anni

Comincia ad avere coscienza del tempo. Parole come sempre e mai acquisiscono un senso. Il bambino prende coscienza dell’irreversibilità della morte, ma è ancora molto difficile per lui capirne la realtà e l’ineluttabilità. Questo rende il bambino molto ansioso, si traduce in un sonno intermittente, agitazione, instabilità e senso di fatica anormale.
Inoltre, una morte nell’entourage di un bambino disabile mentale può rinforzare la sua sensazione di essere diverso dai suoi coetanei.

Come fare e come essere?

L’adulto sarà molto attento alle diverse reazioni fisiche, psicologiche e sociali manifestate dal bambino, per valutare l’ampiezza del vissuto della perdita subita.
È più turbolento, iperattivo? O al contrario più introverso, apatico?
È bene anche, per l’adulto che lo accompagna, poter condividere le proprie emozioni con il bambino, senza tuttavia fargliene portare il peso! È capace di capire le emozioni dell’adulto e di viverle con lui.
Per concludere, il bambino con disabilità mentale che vive un lutto non è fondamentalmente diverso da un altro bambino. Sarà sufficiente assicurarsi di compensare le sue lacune intellettive con un linguaggio e dei gesti appropriati, così da mettere in luce tutte le sue altre capacità di comprensione del reale.

Anne Bindels

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L’esperienza del lutto fino ai nove anni: come fare e come essere ultima modifica: 2010-10-10T11:51:34+00:00 da Redazione

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