Non dimenticherò mai il giorno in cui Gianni è piombato in laboratorio annunciandoci, con il suo linguaggio limitato e la sua mimica inesauribile, che nel corso della settimana si era innamorato e fidanzato con una compagna di scuola: Rosa. Si è trattato più che di un annuncio di un proclama, accompagnato da vivaci manifestazioni di gioia, con baci e abbracci a tutti i presenti, con perentorie richieste di felicitazioni e complimenti che non gli sembravano mai adeguate all’importanza dell’avvenimento. Insomma sicuramente un modo di partecipare anomalo ed eccessivo per occhi, orecchie e cuori di “persone normali” ma che, in seguito, mi ha fatto riflettere. Il primo innamoramento è per ogni essere umano a 15, a 30 0 a 50 anni un fatto memorabile, un’esperienza che dà una scossa alla vita, che ci riempie di emozioni, che ci trasforma e allora,… se non fossimo legati da tante convenzioni, da tante paure…, perché non parlarne, non parteciparlo alle persone che ci conoscono, che ci vogliono bene, che sapranno capirci e condividere? Così, semplicemente, pensava Gianni in quel pomeriggio e si comportava di conseguenza. E noi, forse, non eravamo in grado di capirlo.

Non finì così. Nel suo entusiasmo Gianni volle assolutamente sapere come anche noi avevamo vissuto quella esperienza, dove, come e quando, e cosa ci eravamo detti con il nostro innamorato e, naturalmente il primo bacio… Così, in una specie di rito collettivo, con qualche risata e qualche imbarazzo, tutti abbiamo ricordato e in qualche modo raccontato quei momenti che, guarda un po’, forse fino ad allora avevamo tenuti segreti non avendo mai trovato la persona o il momento giusti per confidarli.

Alla fine Gianni scrisse a Rosa in un grande foglio pieno di cuori e di fiori una lettera in cui le dichiarò ancora una volta tutto il suo amore e la sua felicità e tutti noi partecipammo facendo la nostra firma e volendo, anche un piccolo disegno. Spero che Rosa abbia conservato quella lettera perché era veramente molto bella e ogni innamorata/o , secondo me, dovrebbe essere contento di riceverne una così.

Pennablù, 2009

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.106

Sommario

Editoriale

Il coraggio di osare di Mariangela Bertolini

Dossier: Il coraggio di osare

Piccoli passi in sicurezza di Comunità Tau di Arcene
Clown “Cicciola” di C. Tersigni
Dimitri, il teatro fra sogno e progettualità di T. Guerrisi
Vivere i miei limiti nella verità di A. e M. C.Taurine
Nomen omen di Redazione
Eppure splende il sole di N.B.
Sotto i riflettori, sempre senza protesi Intervista a Cerrie Burnell di L. e M. S. Bertolini

Altri articoli

Sotto l’ombrellone, per grandi e piccini di T. Mazzarotto, A. Floris
Coralmente. Le voci dell’anima di L.Nardini
Ritardo mentale nelle malattie genetiche: la ricerca di una possibile cura
Rosa di Pennablù

Rubriche

Dialogo Aperto

Libri

Il resto (parziale) della storia, C.De Angelis e S. Martello
Amore caro, C. Sereni
Quel puntino un po’ sfrangiato, G. Martino

Rosa ultima modifica: 2009-06-10T09:59:00+00:00 da Pennablù

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