Quando il corpo di Maria ha cominciato a trasformarsi in maniera evidente le ho spiegato che anche lei, come già le sue sorelle, stava diventando una giovane donna. Ma per il suo handicap mentale (Maria è Down) ha rifiutato i mutamenti del suo corpo e ha stabilito conseguentemente il suo modo di comportarsi.

Noi familiari ci sentiamo dunque responsabili in diversi momenti della vita quotidiana: igiene, sonno, gesti di affetto, e, negli ultimi tempi, l’attrazione sessuale. Senza dubbio la prima difficoltà consiste nel fatto che, fin da piccola, Maria non ha manifestato nessuna forma di pudore.

Appena poteva sottrarsi alla nostra vigilanza correva come un bolide da una stanza all’altra completamente nuda. Ancora oggi non ha affatto il senso del pudore ma sa che ci sono delle regole da rispettare: nessuno gira per casa senza vestiti, né entra nella stanza di un altro senza bussare. lo stessa busso alla porta della sua camera e questo per lei è importante.

Le spieghiamo sempre che lei ora è grande e che di conseguenza i suoi fratelli, suo padre e qualsiasi altro ragazzo non devono vederla nuda. Pian piano le cose si sistemano ma i progressi non sono certo continui! Maria incontra le stesse difficoltà anche nel manifestare i suoi sentimenti con gesti o parole perché non conosce la riservatezza. Le spieghiamo che certi sentimenti, fanno parte della propria intimità, che non è bene parlarne con tutti apertamente ma lei non ne capisce la ragione.

Maria, è naturalmente attratta dai ragazzi della sua età e anche dai papà. Dobbiamo perciò spiegare ai nostri conoscenti come comportarsi, come mantenere una certa distanza con lei… Ma non è certo sempre facile! La sua gioia di vivere, le sue manifestazioni d’affetto esorbitanti, sono dei veri momenti di gioia per quelli che la conoscono, che quindi, non hanno nessuna voglia di tenerla a freno!

Noi tentiamo di insegnarle perlomeno a controllare i suoi gesti servendoci anche di filmati in cassetta e di DVD per dimostrarle come ci si comporta nella vita reale: ci si abbraccia con delicatezza, non si accoglie chiunque con lo stesso slancio d’affetto, ci si limita a dare la mano a chi si conosce poco, non si chiede direttamente in matrimonio ogni ragazzo che piace…

Sono tante le cose da ripetere ancora e sempre a Maria senza scoraggiarsi — anche se si tratta della 77esima volta che lo si fa — perché con lei le cose funzionano così, tutto quello che non è proibito con parole precise, è permesso! E questo complica, necessariamente, un bel po’ la sua educazione.

Jean e Claire Santagostini, 2009

(da Ombres et Lumiére n. 169)

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.108

Sommario

Editoriali

Pensando alla nascita di Gesù di M. Bertolini
Riflessi di luce nell’ombra di R.A.

Dossier: l’intimità del corpo

Maria non ha il senso del pudore di J. e C. Santagostini
Condividere l’intimità del proprio figlio di A. Jarry
Di fronte alla nudità non è facile di Myriam

Altri articoli

Vita tra fratelli di Federico Girelli
Come il ferro con la calamita Laura Nardini
La disabilità dell’informazione E. De Rino
Ricordo di Alda Merini Pennablù

Rubriche

Dialogo Aperto

Libri

Niente giochi nell’acquario, C. Lord
In cerca del padre, G. Galeotti
La musica segreta della terra, M. Stracham
Contro l'eutanasia, L. Israèl
Ma io che c’entro?, G. Albanese

L’intimità del corpo: “Maria non ha il senso del pudore” ultima modifica: 2009-12-10T13:25:17+00:00 da Redazione

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