Ida, la nostra maestra di ceramica, è una signora dai capelli bianchi e bene ondulati, slanciata e dritta nel portamento, ben conosciuta nel quartiere che percorre mattina e sera con Dino, il suo vivacissimo bassotto a pelo lungo. È stata per tanti anni maestra d’asilo e di quegli anni non ha dimenticato niente: bambini, insegnanti, tecniche di lavoro…

Oggi ci racconta tutta contenta: “Ieri alla televisione ho rivisto Adriano, l’ho riconosciuto subito e sono passati più di trent’anni!”

“Adriano chi?” chiedono alcune di noi perché questo personaggio non ha niente in comune con la pittura della creta e l’incollatura di immagini che stiamo eseguendo.

E allora Ida sorride e ci racconta.

“Era un bambino di cinque anni, focomelico, aveva solo due moncherini al posto delle braccia. I genitori non si erano sentiti in grado di tenerlo, era stato affidato al brefotrofio e lì viveva. Quando lo hanno iscritto all Asilo Verde, dove allora lavoravo, non diceva niente, non camminava ancora, ma si trascinava contento sul sederino spingendosi come poteva. Come mi sono affezionata a lui! Gli parlavo sempre… Lo prendevo sotto le ascelle e gli insegnavo a camminare e quasi subito ha imparato il mio nome: Ida, Ida, diceva sempre, Ida mi cercava e mi chiamava sempre. Dopo qualche mese sapeva anche camminare e come andava spedito…Poi ci ha lasciato per continuare la scuola. Ma non finisce qui… Due anni più tardi è venuta al nostro asilo per svolgere il suo tirocinio, una ragazza che lavorava con i bambini al brefotrofio. Le ho detto che avevamo avuto un bambino loro qui da noi…che si chiamava Adriano…

Ah, mi ha interrotto subito lei: Sei tu allora la misteriosa Ida! Adriano certo è un bambino vivace, è ancora con noi e spesso chiama Ida…Ida. Non riuscivamo a capire chi fosse questa donna tanto invocata. Un fatto è certo: non ti ha proprio dimenticato!

“Erano passati due anni e ancora si ricordava di me” E a questo punto Ida si commuove un po’…e chi non lo farebbe?… poi continua: “ E ieri mattina me lo sono rivisto davanti e che giovanotto si è fatto…ma la faccia è la stessa. Lo intervistavano in una trasmissione perché, pensate un po’, è diventato con l’ausilio delle protesi, campione di boxe nella categoria disabili. Proprio un giovanottone, e io gli ho insegnato a camminare e a dire le prime parole…e mi chiamava e mi voleva sempre.

Capito Adriano? Anche se sei diventato un giovanottone campione di boxe la tua prima maestra Ida ti ricorda e vorrebbe rivederti e abbracciarti. Vedi se puoi accontentarla! E complimenti per la tua carriera da parte di tutti gli amici dell’Alveare!

Pennablù, 2008

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.102

Chi ha visto Adriano? ultima modifica: 2008-06-27T11:01:18+00:00 da Pennablù

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