Che gioia ricevere le vostre lettere piene di affetto immutato per il vostro figlio o figlia ritratta nella fotografia che ci avete inviato con grande sollecitudine.
Che gioia rivedere il volto di Augusta, conosciuta per prima fra tanti, nel mio primo pellegrinaggio a Lourdes nel 1968! Risentire per telefono la voce, rimasta quella di allora, del suo papà e della sua mamma. Ti ricordi Luigi, quando seduti a tavola, per rompere l’imbarazzo di una prima conoscenza con altri genitori come noi, davanti alla famosa soupe francese, esclamasti: “Vuol mettere, signora, due spaghetti aglio e olio?”.
Così cominciò l’avventura di Ombre e Luci: a Lourdes, sempre a Lourdes, per anni scoprimmo la solitudine, le lacrime, la sofferenza di tanti genitori. Ci legammo di amicizia con qualcuno, quasi incontrato per caso. Riguardando la tua faccina, Gianni, ho ripensato con dolce nostalgia al mio incontro ad Abano con la tua mamma: in bicicletta, il fratellino sul porta pacchi, tu nel sedile sul manubrio; vi portava così in giro! Si è fermata, abbiamo parlato e i suoi occhi sorridenti mi sono entrati nel cuore come un forte messaggio: non lasciateci soli! Lei, sai, mi ha ricordato che pedalare con tre persone a bordo non è così facile! Ci vuole forza, perseveranza, coraggio e determinazione. Mi ha fornito le coordinate per inventare Ombre e Luci, che all’inizio fu una lettera ciclostilata, a 5, a 6, poi 10… mamme e papà che avevano bisogno di sentirsi “normali”, desiderosi com’erano di vivere la vita non schiacciati, non tristi, non ripiegati su se stessi.
La lettera si è trasformata in “Insieme”. Il titolo di quel ciclostilato che durò dal ‘75 all 83, era già un bel programma. E insieme ci siamo sentiti la forza di fondare “Ombre e Luci”, perché le famiglie erano diventate circa 200 e non potevamo fermarci più. Erano arrivati tanti amici, di Fede e Luce e non; e quando dal papà di Sabina e dalla sua famiglia allargata ci fu offerto gratis l’appartamentino — dove ci troviamo tuttora — ci lanciammo a cuore aperto verso un lavoro che non sapevamo fare, ma che con l’aiuto di tanti “scrittori”, di qualche amico più competente (Nicole, Sergio) e soprattutto del Signore, registrammo il nostro Ombre e Luci al tribunale di Roma, in data 24 gennaio 1983.
Come potevamo tirarci indietro?
Riguardo le vostre foto, non tutte dell’83, ma tutte di genitori che nell’83 mandarono il loro contributo, rinnovandolo per ben 24 anni fino ad oggi nel 2007!
Vorrei raccontare un aneddoto su ognuno di voi; ogni vostra fotografia mi ha riportato alla mente episodi, incontri, campeggi, viaggi, e pellegrinaggi, e canti, e pizze, e pianti (anche quelli) e risate. Guardando i vostri volti, fattisi così vicini nonostante gli anni passati, nonostante le lontananze forzate, nonostante gli addii dati a tanti amici che ci guardano sorridendo dal cielo, non posso che fare una cosa: cantare un grazie a voce spiegata, perché raggiunga in giro per l’Italia ognuno di voi (o ognuno dei vostri genitori), un grazie profondo perché senza uno solo di tutti voi e di tutti quelli che si sono aggiunti negli anni, Ombre e Luci non sarebbe esistito o sarebbe uno dei tanti giornalini che si estinguono facilmente.
Con voi come protagonisti e nostri piccoli grandi maestri, Ombre e Luci ha solo un grande pregio: quello di farci sentire insieme “una grande famiglia”.
Mariangela Bertolini, 2007
Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.
Tutti gli articoli di Mariangela
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.100
Sommario
Editoriali
Una grande famiglia di M. Bertolini
Con tutto il cuore di M.H. Mathieu
Articoli
La grande famiglia
San Francesco, l'Arca e Fede e Luce di J.Vanier
Né lui né i suoi genitori di C. M. Martini
Dedicato alle namme e ai papà , di A. M. Cosmai
E se Gesù ci scrivesse oggi...
Maria: storia illustrata
Alla scoperta della redazione di Ombre e Luci! di C. Ventura
...e non siamo soli! di C. Ventura
Ti ricordi di Nicole? di T. Cabras, N. Livi, M. Sluthes
Ammalati... di affetto di G. C. Zanon
Una redazione... in condominio di M. e G. Rossi
Noi, dei piani di sopra di O. Gammarelli