Comunità di Fede e Luce, ottobre, riunione di inizio anno: cosa possiamo fare? Quali attività coinvolgono, bene e insieme, i ragazzi disabili, i loro genitori e qualche amico più o meno giovane e i numerosi bambini? Rita si lancia: una recita mi sembra l’idea più adatta! Riprenderemo una vecchia tradizione della nostra comunità: molti saranno coinvolti come attori, e chi non ha voglia di salire sul palcoscenico o è bravo in altro, può aiutare per i costumi, le musiche, le scene…
A dicembre cominciamo l’avventura con una riduzione (davvero molto ridotta) di “Tutti insieme appassionatamente” che ci permette canti e balletti. Ci occorrono due prove al mese più gli incontri in comunità. Arriviamo ad aprile abbastanza stanchi e convinti di non essere ancora pronti per una rappresentazione. Rita ed Angela però, le nostre registe, non sentono ragione: si va in scena il 14 aprile per la Giornata di Annuncio e Condivisione!
Chi assiste alla prova generale ne esce sconfortato; ma la presenza del pubblico farà decisamente la differenza e lo spettacolo riesce meglio di quanto mai avremmo creduto: certo qualche minuto di troppo nei cambi scena, qualche amnesia…ma ci siamo divertiti veramente tanto e tutti hanno dato il meglio che potevano. E presto avremo le repliche!
La storia raccontata dai personaggi Friedrich, Samuel e Luisa
Noi siamo tre dei dodici bambini della famiglia austriaca von Irapp nell’epoca del Terzo Reich.
Io sono Friedrich, ho undici anni e sono sbadato;
io sono Samuel, ho dieci anni e sono impossibile;
io sono Luisa, ho nove anni e sono una pettegola.
Quando Maria (la dodicesima istitutrice) arriva a casa ci presentiamo e papà dice le regole della casa, ma Maria non le voleva seguire, e noi ce ne approfittavamo andando n camera sua la sera, mettendo a rischio il suo lavoro.
Un giorno papà va dalla Baronessa Schreder, la sua futura moglie, e Maria ci insegna a cantare delle canzoni dedicate alla Baronessa. Ma insieme alla Baronessa viene lo zio Max.
Lo zio decide di farci partecipare al Festival di Salisburgo ma papà è contrario.
Un giorno il comandante dice alla Baronessa che non la sposerà, ma che ama Maria. Allora Maria e il comandante si sposano.
Un brutto giorno, il comandante ricevette un telegramma che diceva che doveva andare a Brema nella marina militare. Papà però è contrario e quindi decide di farci cantare al Festival, dicendo ai nazisti che poi sarebbe andato a Brema, ma dopo il Festival fuggiamo in Svizzera.
Le reazioni dei più piccoli
“È stato bello, anche se le prove erano molto stancanti e faticose, io e Samuele aiutavamo Antonio a recitare e gli suggerivamo le battute”
Federico (11 anni)
“Prima della recita ero molto eccitato, pure troppo! Come ha scritto Federico aiutavamo Antonio. Insomma è stato molto bello!”
Samuele (10 anni)
“Mi sono divertita un mondo e sono felice di aver aiutato delle persone meno fortunate di me.”
Cristina (9 anni)
“La mia parte preferita è stata quella che facevamo il canto del cucù. E la mia parte peggiore è stata quella che alle prove facevamo 100 volte quella del canto del temporale”.
Anna (6 anni)
“Il mio pezzo migliore è stato quando ho cantato «io volo via sennò saranno quai…» poi la mia parte peggiore è stata quando il comandante ha detto a Maria «via il cappello, si giri prego…»”
Sara (7 anni)
“Prima della recita abbiamo lavorato tanto e fatto molte prove stancanti però la soddisfazione della recita è stata grande e tutti si sono complimentati con noi”.
(Federico, Samuele e Cristina)
Questo articolo è tratto da:
Ombre e Luci n.92
Sommario
Editoriale
Da meditare, senza fretta di M. Bertolini
Articoli
Un terremoto a ciel sereno di R. Ozzimo
Parlami di lui di G. Visentini
Il potere dell’arte: dalla magia alla terapia di M. de Rino
Musei davvero per tutti! di C. Marchese
Tutti insieme fedelucissimamente di Redazione
Quanto coraggio! Quanta speranza! di C. Chatain
Dialogo aperto
La Spina Bifida – Scheda informativa
Libri
Il male minore, G. Rigoldi
Liesje, mia figlia, P. Mertens
La figlia del silenzio, K. Edwards