Tutto è nato due anni fa da un incontro tra Nives Meroi e Manuela. Una è famosa perché si arrampica sugli ottomila della terra. L’altra non è famosa ma si arrampica su montagne di pannolini e di omogeneizzati, ampiamente consumati dai bambini della comunità Tau di Arcene, in cui vive.

“Cosa posso fare per voi?” ha chiesto Nives. E Manuela ha buttato lì: “Portaci con te sulla cima di una montagna.” Così la bandiera della Tau era in tasca a Nives nel 2005, sul Dhaulaghiri. Una bella idea: andare in montagna anche per chi non ci potrà mai salire. Arrivare più in alto che si può, anche a nome di chi è costretto a star seduto in un passeggino, attaccato ad una macchina per respirare.

Poi è arrivato Matteo Piantoni, che conosce bene i bambini della Tau da quando vanno in vacanza l’estate a Castione della Presolana; ha sposato l’idea e ha voluto una bandiera. E l’ha portata sul Broad-Peak nel 2005 e con Rosanna (la sua fidanzata) fino in cima al MAZTAGHATA, in Cina, nell’estate del 2006.

Non che ai bambini della Tau interessino le cime, i record, la conquista.

Ma la relazione, l’unione, il pensiero, quello sì. Interessa la gratuità del gesto, il valore simbolico, il ‘regalo’ di una cartolina o di una mail che dice: “Siamo arrivati fin quassù per voi, con voi nel cuore”.

Matteo e Rosanna che partono per la Cina in pieno agosto avevano una missione: andare lontano (in Cina appunto!) per portare dall’altra parte del mondo i colori della Tau. E una foto bellissima racconta di bambini cinesi, con gli occhi a mandorla e la pelle dorata che sorridono sventolando i quattro colori dei bambini di Arcene.

Matteo e Rosanna, con il sogno di arrivare in vetta con gli sci, incoraggiano i sogni dei bambini e di chi se ne occupa: osare sognare la neve, il cielo, l’infinito, l’al di là della realtà quotidiana.

Matteo e Rosanna che al telefono dicono: “Siamo in cima, è stata dura” insegnano che la fatica, quando è condivisa, quando è a vantaggio anche di altri, ha più senso, è più umana.

La bandiera è una sponsorizzazione? No di certo se questo significa ‘guadagno finanziario. Ma una vera e propria sponsorizzazione dell’importanza dei legami umani se il messaggio di uno straccetto colorato in cima ad una montagna significa: “Al di là della tua diversità, del tuo handicap, dei tuoi limiti, tu per me sei importante”.

Manuela Bartesaghi, 2007

Documentazione

Il servizio pedagogico di Trento pubblica ogni anno la prezioso “Bibliografia italiana sui disturbi dell’udito, della vista e del linguaggio” di S. Lagati. Il volume del 2007 oltre ad un ampia documentazione sui più importanti periodici e associazioni specializzate nei diversi tipi di disabilità, contiene 714 segnalazioni di libri, riviste, articoli relativi anche ad altri tipi di disabilità, sui problemi educativi, varie forme di terapia, integrazione scolastica e sociale, famiglia, educazione religiosa, convegni ed altro.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.92

Sommario

Editoriale

Campane a festa di M. Bertolini

Iperattività

Un bambino complicato di Daniele e Luigina
Cos'è l’iperattività cura di P. Stacconi
Come in trappola di Laura
Incontrarsi sul Dojo di M. Palermo e M. Di Luigi
Come far comportare bene mio figlio? di Cordula Neuhaus

Altri articoli

Questi bambini sono intoccabili di I. Casullo
Dialogo aperto
Sul tetto del mondo senza muovere un passo di M. Bartesaghi
Un «atto» di gioia... in prosa e altro di M. Martelli
Il dono più sincero è il dono di sé di N. R. Cortez

Libri

Elogio alla bruttezza, L. Freseura
Brutta!, C. Briscoe
L'amico speciale
La scoperta dell’alba, W. Veltroni
La stanza dell’orso e dell’ape, M. F. Celani e P. Miotto
Giochi per ridere - Recensione

Sul tetto del mondo… senza muovere un passo ultima modifica: 2007-03-02T16:36:44+00:00 da Manuela Bartesaghi

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