Libano, Giordania, Armenia, Kuwait… tante nazionalità rappresentate per eleggere il nuovo coordinatore della zona Medio-Oriente. Dopo i resoconti dei vari paesi e il tempo di discernimento, il libanese Roni Jalkh è stato eletto. In questa occasione, solo i corrispondenti dell’Iran e della Palestina non avevano ottenuto i visti. Come è tutto facile nei nostri paesi occidentali… Ne abbiamo preso l’abitudine. È bello e duro insieme rendersi conto nel concreto di tutte le difficoltà che incontrano i nostri amici nel mondo.
In Libano, la scorsa estate, la guerra ha sconvolto tutto il paese. Alcuni amici hanno visto le loro case distrutte d’un colpo. I campeggi estivi, giudicati troppo pericolosi, sono stati annullati. F. e L. ha ripreso vita in ottobre: i due responsabili di zona hanno organizzato delle riunioni per sostenere e incoraggiare le comunità.
In mezzo al caos tutti continuano a pregare per la pace e pensano di creare una terza regione.
In Armenia FL esiste dal 1998 malgrado una grande povertà e una dolorosa eredità di molti anni di dittatura. Desiderose di segnare la loro appartenenza alla grande famiglia di FL le comunità riescono a versare una piccola quota di partecipazione alla vita del movimento (0.05 dollari per ogni membro) ed organizzano “bazars” per raccogliere un po’ di fondi. Dalla sua creazione la prima comunità si è moltiplicata: ora una si chiama “fede” e l’altra “luce”! ogni anno partono per campeggi sulle rive di un lago dominato da due monasteri ortodossi dove vengono accolte con calore. È un pese molto vivo che spera con tutto il cuore di essere riconosciuto membro di FL.
In Giordania la vita è più facile per le quattro comunità. Lina è piena di buon senso, di tenerezza, di convinzione. Una comunità accoglie persone rifugiate dall’Irak. Presto nascerà una comunità ortodossa. Oltre al compito di coordinatore nazionale Lina, su richiesta del consiglio di zona, sostiene le due piccole comunità di Palestina. Solo lei infatti di tutta la zona può andare a trovarle.
Nel KUWAIT le difficoltà non mancano. Fadi, il corrispondente, è pieno di forza e di entusiasmo. La piccola comunità è stata riconosciuta nel 2006 e riunisce circa 55 persone. Ma non possono ancora moltiplicarsi: i membri sono libanesi, iraniani, siriani. Tre famiglie sono del Kuwait. Presto vedrà la luce una nuova comunità anglofona: riunirà persone dell’India e delle Filippine.
A nome di ognuno grazie! Religioni, vecchie dittature, guerre recenti, persecuzioni religiose… e in mezzo a tutto questo groviglio di drammi e di sofferenze, delle piccole comunità di FL vivono e crescono mescolando confessioni e nazionalità. Che mistero, che speranza o piuttosto che rivelazione: sono proprio i più piccoli che ci uniscono e che ci fanno crescere nell’amore, nell’Amore di Dio.
Corinne Chatain, 2007
Ombres et Lumiére n. 158
Questo articolo è tratto da:
Ombre e Luci n.92
Sommario
Editoriale
Da meditare, senza fretta di M. Bertolini
Articoli
Un terremoto a ciel sereno di R. Ozzimo
Parlami di lui di G. Visentini
Il potere dell’arte: dalla magia alla terapia di M. de Rino
Musei davvero per tutti! di C. Marchese
Tutti insieme fedelucissimamente di Redazione
Quanto coraggio! Quanta speranza! di C. Chatain
Dialogo aperto
La Spina Bifida – Scheda informativa
Libri
Il male minore, G. Rigoldi
Liesje, mia figlia, P. Mertens
La figlia del silenzio, K. Edwards