La grande maggioranza dei bambini nati con la spina bifida ha l’idrocefalo.
La malattia si rende evidente alla nascita, anche se spesso è possibile fare diagnosi prenatale. Già nelle prime ore di vita è necessario un intervento chirurgico per chiudere il canale meningeo e riporre il tessuto nervoso al fine di ridurre i rischi di infezioni e preservare le funzionalità residue del midollo. I casi meno gravi sono affetti da un’assenza del controllo degli sfinteri, ma nella maggior parte dei casi vi è la presenza di malformazioni e difetti nei nervi degli arti inferiori.
Le cause della Spina Bifida non sono ancora certe, i fattori genetici combinati con fattori ambientali sono sicuramnte coinvolti. In alcuni paesi, come l’Africa, la Spina Bifida è molto diffusa.
Il raggiungimento dell’età adulta è oggi possibile per un 70-90% dei neonati con un 80% di essi dotati di un quoziente intellettivo normale e con una gestione positiva dell’incontinenza. Tecniche come il cateterismo intermittente, effettuato 4-5 volte al giorno, permette di ridurre l’incidenza di complicanze renali; l’uso di tutori sempre più personalizzati e di carrozzelle molto leggere aiuta una deambulazione autonoma; interventi ortopedici favoriscono la correzione di alcune deformità.
Nella prevenzione, la somministrazione di acido folico prima del concepimento e durante le prime settimane di gravidanza può diminuire il rischio di spina bifida del 75%.
Questo articolo è tratto da:
Ombre e Luci n.92
Sommario
Editoriale
Da meditare, senza fretta di M. Bertolini
Articoli
Un terremoto a ciel sereno di R. Ozzimo
Parlami di lui di G. Visentini
Il potere dell’arte: dalla magia alla terapia di M. de Rino
Musei davvero per tutti! di C. Marchese
Tutti insieme fedelucissimamente di Redazione
Quanto coraggio! Quanta speranza! di C. Chatain
Dialogo aperto
La Spina Bifida – Scheda informativa
Libri
Il male minore, G. Rigoldi
Liesje, mia figlia, P. Mertens
La figlia del silenzio, K. Edwards