Chi l’ha scelto per Garzanti, Stefano Mauri (vd. Vita 1/6/07), è papà di un ragazzo down e dice di aver trovato in questo libro un romanzo “importante”, nel senso di “letto da molti”, perché ciò può rappresentare un passo in più verso l’integrazione e anche Anna Contardi(responsabile dell’AIPD-Ass. Ital. Pers. Down) trova comunque positivo che una persona down sia protagonista di un romanzo. Pur essendo abbastanza realistico nelle descrizioni relative alla sindrome, il romanzo lascia non del tutto convinti per la sensazione della non realtà del fatto narrato e per la facilità di parlare di cose non direttamente vissute.
Cristina Tersigni, 2007
Questo articolo è tratto da:
Ombre e Luci n.92
Sommario
Editoriale
Da meditare, senza fretta di M. Bertolini
Articoli
Un terremoto a ciel sereno di R. Ozzimo
Parlami di lui di G. Visentini
Il potere dell’arte: dalla magia alla terapia di M. de Rino
Musei davvero per tutti! di C. Marchese
Tutti insieme fedelucissimamente di Redazione
Quanto coraggio! Quanta speranza! di C. Chatain
Dialogo aperto
La Spina Bifida – Scheda informativa
Libri
Il male minore, G. Rigoldi
Liesje, mia figlia, P. Mertens
La figlia del silenzio, K. Edwards