Siamo i genitori di tre bambini, il più grande dei quali si chiama Alberto di 9 anni, affetto sin dalla nascita dalla Neurofibromatosi-NF1 e ADHD. Gli altri due, senza nessuna patologia, si chiamano Anna di 7 anni e Paolo di 5. Sin dalla diagnosi della patologia di mio figlio (all’età di 18 mesi) siamo stati seguiti dall’equipe del reparto di Neurologia del Policlinico di Modena dove periodicamente ci rechiamo per sottoporlo ai periodici controlli previsti dal protocollo diagnostico. Per questa patologia e per le sue crisi epilettiche, assume quotidianamente un farmaco con buoni risultati.

Nostro figlio è stato, sin dai primi anni della scuola materna, un bambino “complicato”, con caratteristiche caratteriali e comportamentali complesse (difficoltà di apprendimento, urla senza senso, movimenti inconsulti e ripetitivi, aggressività notevole, irrequietezza motoria, impulsività spiccata ecc.).

Nessuno però è mai riuscito, anche fra la componente medica che lo seguiva per la sua patologia, a darci spiegazioni plausibili di simili comportamenti, nonostante noi genitori avessimo più volte manifestato le notevoli difficoltà educative a cui eravamo sottoposti, giunte sino al punto di aver adeguato il nostro stile di vita ai suoi innumerevoli capricci, complessità caratteriali e comportamentali.

La nostra vita è diventata così quasi un soggiorno monastico, fatto di rinunce, privazioni…

Alla diagnosi di ADHD siamo giunti grazie al nostro intuito, guardando per caso un filmato trasmesso dalla rete televisiva Discovery Channel. Le problematiche caratteriali e comportamentali di nostro figlio, a cui noi davamo la caratteristica di “complesse”, avevano finalmente una giusta connotazione. Dopo aver fatto visionare la cassetta con il filmato all’equipe medica che lo segue per la sua patologia finalmente abbiamo ottenuto la possibilità di sottoporre nostro figlio ad una consulenza c/o il reparto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Modena, dove dopo numerosi accertamenti e test è stato certificato che nostro figlio ha maturato, a causa della sua patologia, questa sintomatologia denominata ADHD.

Da quel momento abbiamo seguito metodicamente ciò che era stato individuato come intervento terapeutico (varie terapie farmacologiche oltre, naturalmente, a un percorso psicopedagogico di “Parent Training”).

Dalla prima elementare nostro figlio ha manifestato difficoltà di apprendimento, di compitazione e di inserimento sociale con i coetanei; questo ha ingenerato negli insegnanti una scarsa considerazione nelle nostre attitudini genitoriali educative che ha portato ad una denuncia penale nei miei confronti per “abuso di mezzi di correzione e disciplina”, oltre alla segnalazione al Tribunale dei Minori di Bologna. Grazie agli avvocati incaricati e alla sensibilità del magistrato interessato della vicenda, tutto ciò per il momento non ha determinato nessuna conseguenza però, nei prossimi mesi, dovrò affrontare il processo. Questo la dice lunga su come vengono considerati e trattati i genitori, che già soffrono per le vicende che affliggono i propri figli. Devono subire un’ulteriore lapidazione psicologica frutto solo dell’ignoranza e della non conoscenza di simili problematiche che affliggono l’infanzia.

Ora sentiamo il bisogno di cercare sostegno e solidarietà.

Daniele e Luigina, 2007

Parent Training

Si tratta di corsi per genitori di bambini e adolescenti con ADHD per incrementare le abilità genitoriali nel gestire problemi che quotidianamente insorgono nell’educazione di tali bambini. Si acquisiscono informazioni corrette sul disturbo e sui possibili interventi di aiuto. Il training prevede la presentazione e la discussione di comportamenti e modi di pensare positivi orientati alla comprensione delle difficoltà del bambino e al cambiamento. Offre la possibilità di acquisire tecniche specifiche per guidare il bambino a rinforzare i comportamenti sociali positivi e diminuire o eliminare quelli inappropriati; vengono inoltre pianificate le attività di mantenimento dei risultati acquisiti per la prevenzione delle ricadute.
Per informazioni rivolgersi all’AIFA Associazione Italiana Famiglie ADHD

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.92

Sommario

Editoriale

Campane a festa di M. Bertolini

Iperattività

Un bambino complicato di Daniele e Luigina
Cos'è l’iperattività cura di P. Stacconi
Come in trappola di Laura
Incontrarsi sul Dojo di M. Palermo e M. Di Luigi
Come far comportare bene mio figlio? di Cordula Neuhaus

Altri articoli

Questi bambini sono intoccabili di I. Casullo
Dialogo aperto
Sul tetto del mondo senza muovere un passo di M. Bartesaghi
Un «atto» di gioia... in prosa e altro di M. Martelli
Il dono più sincero è il dono di sé di N. R. Cortez

Libri

Elogio alla bruttezza, L. Freseura
Brutta!, C. Briscoe
L'amico speciale
La scoperta dell’alba, W. Veltroni
La stanza dell’orso e dell’ape, M. F. Celani e P. Miotto
Giochi per ridere - Recensione

Iperattività: un bambino «complicato» ultima modifica: 2007-03-02T17:06:51+00:00 da Redazione

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