L’attesa di un bimbo è uno dei momenti più delicati per la vita di due sposi che, il più delle volte, quel bimbo hanno desiderato con amore, sognato come coronamento al loro donarsi l’un l’altro.
Con quanta trepidazione si aspettano i primi segnali della sua presenza; con quale tenerezza gli si comincia a parlare perché sappia fin da subito che è già amato e che non si vede l’ora di ammirarne il volto, gli occhi, il sorriso. Si spera, si sogna, si attende.
Qualche volta però un esame, una visita, un’ecografia vengono a turbare, a sconvolgere la speranza, i sogni, l’attesa.
C’è qualcosa che non va! C’è un piccolo problema…
Comincia allora un lungo calvario di analisi e controanalisi, di detto e non detto, di chiaro e confuso.
Se i medici non sanno accompagnare con competenza e con saggezza questo momento così drammatico; se non sono capaci di spiegare con semplicità e con partecipazione quello che sta succedendo a quell’esserino in formazione; se non sanno mettersi nei panni di chi sta ascoltando — mamma e papà confusi e preoccupati — per aiutarli a capire fino in fondo che al di là della diagnosi c’è un figlio che aspetta di conoscerli e di lasciarsi amare e coccolare così com’è. Se chi è vicino — parenti e amici — non sono pronti a condividere la pena, a offrire tutto il loro sostegno incondizionato; se i due genitori, invece di stringersi ancor più nell’amore promesso, si allontanano uno dall’altro perché troppo feriti o incapaci di far fronte all’evento; allora è molto facile cadere nel panico, nell’angoscia, nel terrore di non farcela. E si sprofonda nel vuoto e nella notte.
Oppure…
Le pagine che seguono vorrebbero solo aiutare a capire un po’ meglio e certamente non in modo esaustivo, come sia importante per tutti — non solo per chi ci si trova dentro — conoscere, informarsi, accompagnare e sostenere in concreto e con grande affetto chi si trova ad affrontare un’attesa difficile perché possa glielo auguriamo di cuore — tenere fra le braccia il suo bambino che, comunque sarà, saprà riversare il suo amore su chi ha avuto la forza e l’eroismo di amarlo fino in fondo.
Mariangela Bertolini, 2006
Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.
Tutti gli articoli di Mariangela
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.94
Sommario
Editoriale
Una scelta difficile di M. Bertolini
Gravidanze a rischio: una scelta difficile
Lo shock della diagnosi prenatale
Ad ogni marzo che passa di F. De Rino
Io non sapevo di
Tecniche di diagnosi prenatale di V. Spinola
Genitori e medici davanti all’annuncio dell’handicap di S. de Kermadek
Agli amici vicini: siate disponibili di A. di Herouville
Associazione La Quercia Millearia
FANHA – Famiglie Accoglienti Nascituri Handicappati
Amare un errore intervista a Patricia Bauer
Rubriche
Libri
Madri Selvagge - Recensione di G. Galeotti
Sostegno psicologicologico in gravidanza, P.L. Righetti
Culla di parole – Come accogliere gli inizi difficili della vita, Lucia Aite Bollati
Hai mutato il mio lamento in danza - Recensione, Emanuela e Giovanni Picchi
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